Nel giugno scorso il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità il disegno di legge contenente le norme in materia di equo compenso nell’esercizio delle professioni regolamentate.
Il provvedimento legislativo mira a garantire il principio dell’equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi conferiti dall’Amministrazione regionale, inclusi gli enti vigilati e/o controllati.
La nuova legge regionale si raccorda con la recente normativa nazionale che ha esteso il principio dell’equo compenso anche ai rapporti professionali con le pubbliche amministrazioni, in attuazione dei principi di trasparenza, buon andamento ed efficacia delle attività amministrative.
L’obiettivo di tale norma è di fare in modo che l’amministrazione regionale riconosca pienamente il valore sociale ed economico delle libere professioni, impedendo che possano essere previste retribuzioni non correttamente parametrate alla qualità e quantità delle prestazioni richieste o addirittura meramente simboliche.
La legge regionale 05/07/2019, n. 32, recante “Norme in materia di equo compenso nell’esercizio delle professioni regolamentate”, è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 76 dell'8 luglio 2019.
Sullo stesso numero del Burp è stata pubblicata anche la Legge regionale 05/07/2019, n. 30, recante “Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali per attività espletate per conto dei committenti privati e di contrasto all'evasione fiscale”. Questa l.r. della Puglia riconosce il valore sociale ed economico delle prestazioni rese dai professionisti su incarico dei privati e delle imprese, nell’ambito dei procedimenti volti al rilascio di titoli abilitativi.
In allegato le due leggi della Puglia