Sono finalmente disponibili i dati sugli esami abilitanti, per il quadriennio 2014-2018, delle professioni tecniche con un focus particolare sui quattro Albi professionali del settore agrario (Agronomi e Forestali, Agrotecnici ed Agrotecnici laureati, Periti agrari, Tecnologi alimentari), che rivelano una situazione sorprendente: tre dei quattro Albi “agrari” presentano dati negativi, alcuni anche molto negativi, come gli Agronomi (-22,30%) ed i Tecnologi alimentari (-30,70%), mentre i Periti agrari contengono la diminuzione sotto il 5% (-4,90%).
Crescono invece, ed in modo consistente, le domande di iscrizione agli esami abilitanti alla professione di Agrotecnico ed Agrotecnico laureato (+15,70%), un trend che prosegue già da molti anni ma che si è rafforzato nell’ultimo quadriennio, tanto che nel 2018 i candidati agli esami abilitanti per questa categoria, da soli, sono di più di quelli degli Agronomi e dei Periti agrari sommati assieme; ed è la prima volta che questo accade da quando, con il DPR n. 328/2001, questi Albi sono stati messi in condizione di “concorrere” fra di loro.
I dati di questi anni evidenziano altresì come, anche nell’ambito di un identico settore di attività -e dunque in un contesto uguale per tutti-, l’affermazione od il declino di una categoria professionale dipende soprattutto dalle politiche che vengono messe in atto.
In particolare gli Agrotecnici hanno decisamente puntato sullo svolgimento dell’attività professionale in forma collettiva (tramite società, cooperative ed associazioni) integrando in tal modo l’attività professionale normalmente svolta in forma singola e così offrendo agli iscritti nell’Albo maggiori opportunità di lavoro e di reddito. Le strutture organizzate degli Agrotecnici partecipano infatti a gare di appalto specifiche per il settore e poi redistribuiscono le attività professionali in tal modo ottenute ai singoli iscritti.
Sono inoltre state predisposte modalità agevolative per rendere in maniera più efficace i servizi professionali alle imprese agricole, in primo luogo sollecitando i liberi professionisti a dotarsi di un proprio autonomo CAA-Centro Agricolo di Assistenza (il CAA “CANAPA”), indispensabile per i contributi europei e per accedere alle provvidenze dei Piani Regionali di Sviluppo Rurale.
A favore dei liberi professionisti il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati (insieme alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari) ha messo in campo una Fondazione di partecipazione, attiva su alcune misure dei PSR-Piani di Sviluppo Rurale, facendosi carico della maggior parte degli adempimenti burocratici e dunque agevolando l’attività dei singoli iscritti nell’Albo.
LE ALTRE PROFESSIONI TECNICHE. I dati degli esami abilitanti delle altre professioni tecniche fanno ovunque registrare una generalizzata riduzione del numero dei candidati nel quadriennio in esame (gli Ingegneri civili ed ambientali con -0,68% sono quelli che presentano dati migliori, ma i Geologi segnano -9,94%, gli Architetti -12,34%, i Chimici -27,16%, i Periti industriali -27,46%, i Geometri -42,56%) e rendono ancora più significativo il risultato fatto registrare dall’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati.