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Esami abilitanti: qualcosa si muove dopo il ricorso al Tar degli Agrotecnici

Il Collegio nazionale degli agrotecnici ha presentato il 23 dicembre un ricorso urgente al TAR Lazio chiedendo la nomina di un Commissario ad acta che sostituisca la Ministra Azzolina e provveda, in luogo suo, ad indire le prove degli esami abilitanti

martedì 29 dicembre 2020 - Redazione Build News

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Il Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati ha diramato ieri un comunicato, che riportiamo.

Lo avevano detto e lo hanno fatto. Dopo aver inutilmente chiesto, per due mesi, al Ministro On. Lucia Azzolina di voler prevedere - in relazione all’emergenza sanitaria da COVID-19 - che gli esami abilitanti alla professione di Agrotecnico e di Agrotecnico laureato si svolgessero in modalità on-line, dopo avere acquistato tutta la strumentazione informatica e di video conferenza per le Commissioni esaminatrici (offrendola gratuitamente al Ministero, per sgomberare il tavolo da qualunque “problema” tecnico, vero od inventato che fosse) e dopo avere formalmente diffidato la Ministra dall’agire, il 23 dicembre scorso hanno provveduto a presentare un ricorso urgente al TAR Lazio chiedendo la nomina di un Commissario ad acta che sostituisca l’inerte Ministra e provveda, in luogo suo, ad indire le prove degli esami abilitanti.

La situazione non ci consentiva altro -ha detto Roberto Orlandi Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati- e del resto avevamo mantenuto operativi i nostri uffici anche durante le festività per poter affrontare senza ulteriori ritardi anche questa emergenza; una emergenza “finta” perché si poteva tranquillamente evitare, avendo offerto alla Ministra Azzolina tutta la nostra collaborazione e addirittura -credo caso unico nella storia degli esami abilitanti ad una professione- di farci carico di tutte le spese per l’acquisto dei sistemi di videoconferenza per le 28 Commissioni esaminatrici nonché della formazione dei Commissari d’esame. Anzi quelle piattaforme sono già acquistate, secondo le stesse istruzioni ministeriali”.

Prosegue Orlandi “Raramente in vita mia mi sono imbattuto in un comportamento così sciatto e privo di empatia verso migliaia di giovani donne e giovani uomini che si affacciano alla vita lavorativa ed attendono da sette mesi (!!) di sapere dallo Stato se potranno ed in che modo abilitarsi ad una professione regolamentata. Avevamo chiesto alla Ministra Azzolina di fare quello che noi riteniamo sia suo dovere, non ci ha risposto. L’abbiamo diffidata, e non ha agito. Adesso chiediamo alla Magistratura che venga “sollevata” da una funzione che, quale ne sia la ragione, non è evidentemente in grado di esercitare. Forse così si muoverà. E se non lo farà lei, lo faranno i giudici.”

Ed in effetti, dopo il ricorso, qualcosa pare essersi mosso. Il Collegio degli Agrotecnici ha notificato l’atto giudiziario al Ministro Azzolina alle ore 12:03 di mercoledì 23 dicembre 2020 ed oggi, 28 dicembre, nel testo “Milleproroghe” che alle ore 16:00 odierne sarà approvato dal Consiglio dei Ministri, è spuntato un comma (nella bozza del provvedimento è il comma 9 dell’art. 7) che proroga al 31 dicembre un provvedimento precedente sugli esami abilitanti di altre categorie, altresì prevedendo che venga emanato uno specifico Decreto ministeriale attuativo.

Posto che, ben che vada, il decreto-legge “Milleproroghe” andrà in Gazzetta Ufficiale domani, martedì 29 dicembre, che senso ha prorogare una norma per tre giorni (di cui solo due effettivamente lavorativi)?

Il senso sta nel “giustificare” e “proteggere” il Ministro Azzolina dalle azioni giudiziarie avviate dagli Agrotecnici i quali infatti -e lo avevano annunciato- hanno anche in corso di presentazione alla Procura della Repubblica di Roma una denuncia per il reato di omissione di atti d’ufficio.

La disposizione del decreto-legge “Milleproroghe” sembra dunque apparentemente rivolta anche a “giustificare” il comportamento del Ministro Azzolina perché si potrà dire che per fare gli esami serviva una disposizione specifica, quella adesso adottata, e dunque prima d’ora la Ministra era “impossibilitata” a provvedevi.

Serve anche a “proteggerla” dalla richiesta di commissariamento presentata il 23 dicembre al TAR Lazio e che si basa, in particolare sul fatto che gli esami abilitanti si devono svolgere “almeno una volta all’anno”: la proroga al 31 dicembre, infatti, fa rientrare tutto dentro l’anno solare.

Oltre alle astuzie c’è la parte buona

Tolto il velo sulle astuzie per auto-proteggersi, la parte buona è che adesso, entro il 31 dicembre prossimo o comunque entro la prima udienza al TAR del ricorso degli Agrotecnici gli esami abilitanti saranno (finalmente!!) indetti. Finirà così il lungo calvario di incertezze dei 1.124 candidati agli esami abilitanti di Agrotecnico e di Agrotecnico laureato (ma non solo loro, in quanto saranno ovviamente sbloccati tutti gli esami abilitanti ancora fermi, e così quelli per Geometri, Periti agrari e Periti industriali).

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