Il Consiglio Nazionale dei periti industriali è stato ricevuto ieri al Miur per un incontro con la ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica Valeria Fedeli e il direttore generale del Miur Maria Letizia Melina. In rappresentanza del Cnpi erano presenti il presidente Giampiero Giovannetti, e i consiglieri nazionali Giuseppe Jogna e Sergio Molinari che hanno portato sul tavolo del ministro tre questioni cruciali per la professione: il nuovo regolamento sugli esami di Stato, la convenzione sul tirocinio e le lauree professionalizzanti.
Sul primo tema i periti industriali hanno chiesto che venga approvato al più presto il nuovo Regolamento sugli esami di stato che semplifichi l’attuale quadro normativo, rendendolo coerente non solo con le norme comunitarie ma soprattutto con le riforme degli ultimi 15 anni che hanno cambiato le modalità di accesso all’albo: dal Dpr 328/01 che ha aperto l’albo ai triennali alla recente legge 89/16 che ha introdotto l’obbligo di una laurea per l’accesso.
“Siamo fermi a una normativa obsoleta“, ha dichiarato il presidente Giovannetti, “basti pensare che attualmente per accedere al nostro albo ci sono fino a 36 esami di stato a parità di percorso formativo quando, invece, lo scenario normativo potrebbe consentire un accorpamento in sette aree di specializzazione”. Un indirizzo del resto condiviso recentemente dal ministero della Giustizia che nel decreto sulle misure per diventare perito industriale in Italia, ha previsto per i cittadini comunitari l’iscrizione solo in una di queste sette ciascuna delle quali ha un ventaglio di competenze più ampio rispetto a quelle riconosciute al professionista italiano.
Sempre in tema di adeguamento del sistema di accesso al mutato contesto normativo, i periti industriali hanno evidenziato la necessità che i giovani aspiranti alla professione possano svolgere gli esami di Stato negli atenei, come avviene per tutte le altre professioni dei laureati, e non più negli istituti tecnici industriali. Si tratta secondo Giovannetti “di una norma di buon senso e di un passaggio ormai ineludibile visto che gli accessi al nostro albo nel futuro saranno consentiti solo ai laureati triennali.”
TIROCINIO. Un altro tema di confronto è stata la convenzione sul tirocinio, in attuazione della riforma delle professioni (Dpr 137/12). In questo senso”, ha aggiunto il presidente dei periti industriali, “abbiamo chiesto di accelerare il percorso di approvazione del provvedimento. Si tratta, infatti, di regolamentare il sistema di certificazione della pratica professionale, il riconoscimento dei crediti universitari e l’iscrizione all’albo dei praticanti. Tre passaggi che hanno il solo vantaggio di semplificare le procedure di riconoscimento del praticantato.
LAUREE PROFESSIONALIZZANTI. Infine sul tavolo del dibattito il capitolo lauree professionalizzanti sul quale i periti industriali sono impegnati da tempo. “Abbiamo confermato alla ministra Fedeli il nostro pieno appoggio al progetto, ribadendo che, a nostro parere, il percorso professionalizzante dovrà assecondare il principio comunitario secondo il quale a una formazione corrisponde una professione. Per questo abbiamo sottolineato la necessità che le nuove lauree siano direttamente abilitanti.