“Così come è stata formulata era molto difficile che la norma sull’esonero contributivo permettesse ad un numero vasto di professionisti di accedere all’agevolazione, pertanto il fatto che a fronte del miliardo stanziato siano solo 161 milioni le risorse impiegate è la prova del fallimento di questa misura”. Con queste parole il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, Marco Cuchel, commenta il dato Adepp sul ricorso all’esonero contributivo da parte dei professionisti.
“Ciò che ora è importante – sostiene il presidente Cuchel – è che le risorse avanzate non siano dirottate per finanziare altro ma rimangano per le professioni e dunque siano utilizzate per mettere in campo soluzioni in grado di dare adeguato sostegno al comparto, agevolandone la ripresa e lo sviluppo.”.
“In questi due anni di pandemia – evidenzia Cuchel – le professioni non sono state destinatarie di particolari aiuti e per fronteggiare gli effetti di una crisi, che di certo non le ha risparmiate, sono molteplici gli ambiti di intervento possibili.”.
È bene ricordare che da alcune misure i professionisti sono stati inspiegabilmente esclusi, come accaduto per esempio con il piano voucher per la connettività (Decreto Mise del 23.12.2021) dedicato alla digitalizzazione e ai servizi a banda ultralarga. Un’esclusione discutibile da parte del legislatore tenuto conto che i professionisti sono tra i soggetti di fatto obbligati a dotarsi di soluzioni digitali performanti, indispensabili per dialogare con la Pubblica Amministrazione.
Un impiego proficuo delle risorse dell’esonero contributivo che sono avanzate sarebbe sicuramente l’ampliamento della portata del provvedimento con il quale è stata recentemente introdotta la disciplina della sospensione dei termini degli adempimenti fiscali per il professionista in caso di malattia o infortunio, prevedendo di estendere la misura agli adempimenti di natura contributiva nonché, in generale, a tutti gli adempimenti nei confronti della Pubblica Amministrazione, sia di carattere civile che fiscale.