Venerdì 10 luglio, la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno dell’onorevole Luca Squeri, che impegna il Governo a valutare l’opportunità di estendere ai generatori a biomasse con 5 Stelle l’accesso al meccanismo del Superbonus 110%, introdotto dal Decreto Rilancio che è stato approvato dalla Camera e sarà licenziato in via definitiva dal Senato entro il 18 luglio, senza modifiche rispetto alla versione uscita dalla Camera.
Riportiamo il testo dell'ordine del giorno:
“La Camera, premesso che:
- il raggiungimento degli obiettivi, ambiziosi, del PNIEC non può prescindere dal sostegno di tutte le fonti rinnovabili e, quindi, da una maggiore libertà in merito alle scelte tecnologiche;
- anche le biomasse devono poter concorrere, nel rispetto dei limiti dettati dalla qualità dell’aria, al raggiungimento della decarbonizzazione;
- l’Italia non può trascurare la biomassa in quanto si tratta di una sorgente che offre grandi possibilità ed è in massima parte disponibile su tutta la Penisola e sottoutilizzata;
- abbiamo in Europa 182 milioni di ettari di bosco. Dal 1990 la superficie è cresciuta del 5,2%. Lo stock di legna è cresciuto costantemente negli ultimi 50 anni e mediamente in Europa si utilizza il 70% dell’accrescimento. In Italia la superficie boscata si è triplicata dal 1951 raggiungendo 12 milioni di ettari, sui 35 totali del Paese;
- Germania, Francia e Spagna prevedono al 2030 di produrre il 68% dell’energia termica da biomassa;
- l’Italia dipende per oltre il 42% dal gas, contro la media europea del 21% e, pur riconoscendo la sua attuale importanza nel processo di transizione energetica, abbiamo la necessità strategica di ridurre la nostra dipendenza dal gas a velocità doppia rispetto agli altri Paesi europei;
- la Commissione Europea ha chiesto all’Italia una maggiore ambizione nella termica rinnovabile;
- l’articolo 119 del presente provvedimento, per quanto concerne le biomasse, limita le agevolazioni legate al meccanismo del “Superbonus” esclusivamente alle unità unifamiliari di cui alla lettera c), quindi a favore degli impianti di taglia minore caratterizzati da livelli di emissioni inquinanti meno performanti e, peraltro, solo con riferimento alle zone non metanizzate;
- escludendo i condomini, di cui alla lettera b), si escludono le caldaie di taglia più elevata, le uniche che hanno prestazioni in termini di inquinamento atmosferico paragonabili al gas ma con un vantaggio in termini di riduzione della CO2 pari al 94% rispetto a quest’ultimo;
- tale previsione appare quindi fortemente limitativa dei benefici ambientali, in termini di riduzione delle emissioni climalteranti e degli inquinanti locali, che potrebbero derivare dall’utilizzo della biomassa anche nelle aree metanizzate e nei condomini generando evidenti e significative ricadute positive anche per l’indotto;
impegna il Governo a valutare l’opportunità di estendere l’accesso al meccanismo del “Superbonus” ai generatori a biomasse, con classe di qualità 5 Stelle individuata dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 7 novembre 2017, n. 186, anche con riferimento agli interventi sulle parti comuni degli edifici di cui alla lettera b), art. 119 del presente provvedimento, eliminando la limitazione alle sole aree non metanizzate, in modo da agevolare e sostenere realmente un’effettiva transizione energetica del settore del riscaldamento e della climatizzazione a vantaggio delle prestazioni energetiche ed ambientali del sistema energetico nazionale e della qualità della vita dei cittadini”.