La senatrice Erika Stefani, capogruppo della Lega in commissione Giustizia, ha annunciato all'ANSA la presentazione di un disegno di legge per estendere l'ambito di applicazione della legge sull'equo compenso per i professionisti ai clienti cosiddetti “ordinari”, non solo, quindi, nei confronti di grandi aziende, gruppi assicurativi, banche ed enti pubblici.
“La Lega è sempre stata in prima linea sul tema e abbiamo dato al Paese una legge sull'equo compenso, una conquista in termini di giustizia e dignità professionale. Riteniamo sia possibile fare ulteriori passi avanti”, ha dichiarato Stefani.
Ricordiamo che Erika Stefani è stata la relatrice al Senato del disegno di legge in materia di equo compenso per le prestazioni professionali, poi convertito nella legge 21 aprile 2023, n. 49 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 maggio ed entrata in vigore il 20 maggio. Tale legge interviene sulla materia dell'equo compenso delle prestazioni professionali rese nei confronti di particolari categorie di imprese.
Viceministro Sisto: l'equo compenso va applicato al Codice senza se e senza ma
“L'equo compenso va applicato al Codice dei Contratti senza se e senza ma, dunque a tutte le prestazioni professionali svolte per conto delle PA”, ha detto il Viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto al convegno sul nuovo Codice dei Contratti svoltosi lunedì a Sannicandro di Bari e organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari.
Il tema al 67° Congresso degli Ingegneri
L'equo compenso è stato uno dei temi al centro del 67° Congresso degli Ingegneri tenutosi a Catania, nel corso del quale il CNI ha escluso ritorni al passato pur manifestando disponibilità a migliorare la norma, e precisato un aspetto importante, quello relativo al rapporto tra Equo compenso e il Codice dei Contratti. “Riteniamo che la norma sull'Equo compenso, pur successiva al Codice dei Contratti, sia perfettamente in linea con esso – ha detto Sandro Catta, Consigliere del CNI -. Infatti il Codice privilegia gli affidamenti con offerta economicamente più vantaggiosa che si basino più su aspetti qualitativi che economici, arrivando a sostenere che questi ultimi possano anche non essere considerati tra i criteri di premialità. Tuttavia, notiamo che alcuni interlocutori si appigliano alla posterità della norma sull'Equo compenso, come si evince ad esempio dal comunicato ANAC dell'8 agosto 2023, convinti del valore della L. 49/23. Per questo motivo suggeriamo l'introduzione di un espresso richiamo all’Equo compenso nel correttivo al Codice che il Governo ed il Parlamento hanno preannunciato”.