Il Movimento 5 Stelle annuncia: “Ora le etichette energetiche sono disciplinate da una direttiva europea, che ogni Stato membro ha recepito a modo suo. Dopo la revisione, affidata al portavoce Dario Tamburrano, saranno disciplinate da un regolamento, che è applicato direttamente in ogni Stato UE: un onore e al contempo un compito arduo che il M5S si è guadagnato sul campo europeo grazie alla reputazione e a due anni di duro lavoro”.
La proposta del M5S, che al Parlamento europeo sta scrivendo un nuovo regolamento Ue, prevede la reinvenzione delle etichette “all'insegna di tre concetti: "trust" (ristabilire la fiducia dei consumatori nelle etichette), "smart" (creare etichette "intelligenti" perché in futuro non si produca mai più un caos come quello attuale) e "paperless", senza carta: fare affidamento sull'elettronica e su un database per fornire ai cittadini, in ogni lingua nazionale, una quantità di informazioni di gran lunga maggiore rispetto a quella che può essere contenuta in un'etichetta. Sarà così possibile creare applicazioni che consentiranno di scegliere l'apparecchiatura più adatta e più vantaggiosa rispetto alle abitudini individuali. Se a casa mia si fa il bucato una sola volta la settimana, la mia lavatrice ideale sarà diversa dalla lavatrice ideale per una famiglia che di bucati settimanali ne fa cinque o sei”.
RECUPERARE LA FIDUCIA NELLE ETICHETTE. Attualmente “le etichette consistono in un'autocertificazione dei produttori. I controlli sono affidati alle autorità nazionali di sorveglianza del mercato, che raramente hanno risorse e laboratori sufficienti. La Commissione Europea stima che il 10-25% delle etichette non sia conforme, con un mancato risparmio energetico (e conseguenti maggiori spese per i cittadini) pari a 17 Mtep di energia all'anno. L'efficienza energetica è il primo "giacimento di energia" da cui l'UE deve attingere, ma può essere sfruttato solo a condizione che i cittadini abbiano fiducia nelle informazioni che vengono fornite loro, attraverso le etichette e non solo. Per recuperare la fiducia nelle etichette, il regolamento targato M5S chiede che gli standard diventino pubblici e che il consumatore, in caso di sospetta non conformità dell'etichetta, possa sporgere reclamo alle autorità di sorveglianza, con risposta entro tre settimane. Inoltre, in caso di non conformità accertata, si applicano le penalità previste dalle leggi nazionali e in più il consumatore deve aver diritto ad un prodotto nuovo di capacità simile e della classe energetica più alta disponibile”.
SMART. Il concetto di "smart", spiega il Movimento 5 Stelle, “è il secondo cardine della proposta. Non si tratta soltanto di mettere ordine nella giungla attuale delle scale, ma anche di agire affinché in futuro il sistema non presenti problemi analoghi. Il regolamento va oltre rispetto la proposta della Commissione Europea (il punto di partenza del lavoro), che prevedeva di riportare tutte le etichette alla scala A-G e di ridistribuire le etichette ogni 10 anni circa per liberare i due gradini in cima alla scala. Oltre a proporre di abolire i "più", il M5S disegna un meccanismo di revisione delle etichette per ciascun tipo di prodotto che scatta quando il 25% dei modelli disponibili sul mercato è in classe A o il 50% ricade nelle prime tre classi”.
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