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Evoluzione dell’idrotermosanitario: i trend degli anni Duemila

Lo scenario è caratterizzato da tre grandi fasi: la fase “minimalista”, la fase “personalizzazione”; e nel futuro la fase “digitalizzazione” o “integrazione” o “interconnessione”. L'indagine di Cresme per Angaisa

mercoledì 29 novembre 2017 - Redazione Build News

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La ricerca “IT’S Made in Italy”. Innovazione e qualità, futuro e storia dell’idrotermosanitario fabbricato e distribuito in Italia dal 1930 al 2030”, realizzata dal Cresme per Angaisa – LEGGI TUTTO -, analizza anche i trend del cambiamento del mercato registrati negli anni 2000.

Ci troviamo di fronte a uno scenario caratterizzato da tre grandi fasi: la fase “minimalista”, la fase “personalizzazione”; e nel futuro la fase “digitalizzazione” o “integrazione” o “interconnessione”.

Di seguito si è tentata una breve descrizione delle tre fasi sintetizzando l’ampio lavoro svolto con la ricerca sull’evoluzione dei prodotti ITS.

PRIMO DECENNIO DEL 21° SECOLO. Il primo decennio del XXI° secolo è segnato dall’estetica minimalista, in un mercato nel complesso in forte in crescita, si evidenziano le seguenti dinamiche.

Si diffondono superfici continue, lisce, facili da pulire, i piani in bagno vivono la stagione vissuta dalle cucine negli anni novanta; i mobili del bagno diventano componibili e modulari.

Si avverte il bisogno di armonizzare il design dei singoli prodotti per il bagno e avviare i primi progetti di bagni integrati.

Arriva nei prodotti il tema centrale del risparmio idrico. I nuovi sistemi di scarico wc riducono il consumo di acqua dagli 11 litri degli anni ‘90 ai 3/6 litri.

Estetica e igiene vanno di pari passo: la cassetta wc è nascosta e i sanitari connessi al muro (spesso sospesi) sono più igienici e di facile pulizia.

Gli italiani non rinunciano alla vasca. Il design si ispira ai primi modelli “mobili” delle civiltà antiche, poi ripresi nell’800.

Aumenta l’attenzione per il benessere e vengono sviluppati prodotti per realizzare piccole SPA domestiche.

La doccia non ha più vincoli di dimensione grazie all’invenzione dello scarico a forma di canalino da incassare nel pavimento.

Nel campo del riscaldamento tra la fine degli anni ’90 e gli anni 2000, il settore dei radiatori vive il successo del “termoarredo”, fatto di pannelli radianti dalle forme varie, di nuovi materiali come l’acciaio inox, o di alluminio riciclato, di “scaldasalviette”.

Inoltre si cominciano ad affermare forme di riscaldamento a pavimento, a battiscopa, a muro, a soffitto.

Arrivano sul mercato le valvole termostatiche che consentono di gestire in maniera autonoma la domanda di riscaldamento nelle abitazioni servite da impianti di riscaldamento centralizzato contabilizzando i consumi effettivi.

Il riscaldamento vede anche l’arrivo sul mercato delle stufe a pellet, si comincia a parlare di geotermia e si assiste alla crescita delle fonti rinnovabili, con il boom negli ultimi anni del decennio del fotovoltaico trainato dagli incentivi.

Inoltre il primo decennio degli anni duemila assiste al successo della pompa di calore, e il condizionatore entra con prepotenza nelle case degli italiani evolvendosi in breve tempo in “climatizzatore”.

La sicurezza e l’accessibilità diventano temi cruciali del progetto.

La grande produzione di nuove abitazioni, punta a raddoppiare il numero di bagni per casa, cresce la presenza di bagni piccoli.

Cresce l’attenzione alla qualità dell’acqua, grazie alla normativa: si definisce la qualità minima dell’acqua (DL 31/2001); si stabiliscono i materiali utilizzabili negli impianti (DM 174/2004); e si uniformano i criteri di dimensionamento degli stessi (UNI 9182).

Il materiale più utilizzato per le reti idriche diventa la plastica (polietilene atossico per acqua potabile e polipropilene) ma si possono utilizzare anche acciaio zincato e rame.

Cresce l’attenzione verso prodotti e metodi di produzione rispettosi per l’ambiente e per la salute dell’uomo.

SECONDO DECENNIO. Il secondo decennio del XXI° secolo, che potremmo definire come il decennio della “personalizzazione”, si confronta con la crisi, le famiglie sono sempre più piccole, la percentuale di popolazione anziana comincia ad essere più pesante, i giovani fanno fatica a formare le famiglie per la mancanza di lavoro, si costruiscono sempre meno case e il mercato immobiliare crolla, la domanda media scende verso il basso, ma la polarizzazione sociale allunga i comportamenti della domanda, emergono così i seguenti trend.

Il recupero dello spazio diventa una chiave di una fascia sempre più importante di mercato.

Si progettano bagni multifunzionali che integrano i vari componenti in un unico sistema versatile e adattabile anche agli spazi più piccoli.

Allo stesso tempo arrivano sul mercato prodotti “vintage” o “neoclassici” che influenzano anche l’arredo; arrivano bagni esotici, “bagni dal mondo”. Il “vintage” entra nell’arredo bagno, tornano di moda le forme classiche e le specchiere importanti, le vasche con i piedini e gli accessori cromati.

Come ciclicamente accade nel corso degli anni (l’ultima volta negli anni ’90), gli stili del passato tornano ad influenzare le tendenze del presente.

Si realizzano sistemi per aumentare la sicurezza e l’accessibilità dei bagni pensati per gli anziani.

Le categorie di prodotti aumentano.

Il design dei terminali degli impianti idrici (soffioni e rubinetti) si focalizza sulla ricerca emozionale: cromoterapia, suggestione estetica, visiva e funzionale. Rubinetti a cascata, “bollicine”, giochi d’acqua, acqua colorata dalla luce, getti mirati e controllabili segnano la ricerca.

Il secondo decennio degli anni 2000, nella pavimentazione vede lo sviluppo di nuove tecnologie che da un lato puntano, con i grandi formati all’eliminazione delle fughe; dall’altro, grazie al ricorso all’inkjet, una nuova tecnologia che consente, con livelli di definizione altissimi, di riprodurre nelle piastrelle di ceramica, qualsiasi colore, trama, decoro o effetto materico, è possibile fondere assieme, attraverso il processo di cottura, il supporto e la superficie digitalmente decorata. Nascono così nuove tipologie di piastrelle che riproducono, con risultati eccezionali, qualsiasi altro materiale che possa essere di interesse, primo fra tutti il legno.

Si segnala anche l’eccezionale attenzione per la sostenibilità, sia nel processo produttivo (riconosciuto a livello europeo) sia nei prodotti che il mondo ceramico italiano sa oggi esprimere.

La funzionalizzazione delle superfici è un’altra, innovativa, declinazione ambientale della ceramica italiana del secondo decennio degli anni duemila. Arrivano sul mercato ceramiche con il biossido di titanio in grado di conferire alle superfici capacità fotocatalitiche tali da consentire il decadimento degli ossidi di azoto inquinanti presenti nell’atmosfera; e gli smalti a base di argento rendono la superficie della piastrella ceramica non idonea alla riproduzione di batteri, e quindi più salubre.

Una ultima frontiera dello sviluppo sostenibile è data dalle ridotte dimensioni delle lastre. Dai 10 millimetri del recente passato oggi, grazie alle nuove tecnologie, si è scesi a spessori che oscillano tra i 3,5 ed i 6 millimetri, offrendo materiali perfettamente funzionali ed adatti per tutti gli usi. Spessori ridotti significano meno materie prime necessarie, minor energia per la cottura, minori costi di trasporti: fattori tutti che sono in grado di concorrere positivamente alla salvaguardia e sostenibilità dell’ambiente.

Nel secondo decennio degli anni duemila l’elettronica entra sempre di più nel modo delle caldaie e contribuisce al miglioramento dei rendimenti.

La normativa punta sulle caldaie a condensazione; si sviluppano le tecnologie alternative al riscaldamento tradizionale avviate nel decennio precedente: soluzioni tecnologiche sempre più avanzate integrano impianti a pavimento, parete, soffitto con fonti energetiche rinnovabili.

Nel sistema dell’edilizia diffusa italiana, e in alcuni edifici non residenziali, si cominciano a vedere interventi con pompe geotermiche a bassa entalpia.

IL FUTURO 2020-2030. Il futuro 2020-2030, è caratterizzato dall’alta tecnologica, dall’automazione, dalla digitalizzazione ma anche dalla “igienizzazione”, dalla “sostenibilità” e soprattutto dall’“integrazione” e “interconnessioni” tra funzioni.

Il bagno diventa molto più “sanitario” in senso di luogo di verifica e misurazione dello stato di salute del fruitore, oltreché luogo tecnologico del comfort scientifico: si arricchirà di funzioni sempre più automatiche, tra le quali autopulizia e igienizzazione. Speciali sistemi di depurazione delle acque e sensori a ultrasuoni capteranno germi e batteri per poi eliminarli.

La vasca si riempie programmando tempi, temperatura e quantità d’acqua evitando sprechi; si potranno controllare le luci, la musica, addirittura visualizzare un personal trainer con cui seguire esercizi salutari.

La doccia ridisegna le spazialità del getto, e l’acqua sarà sempre più pensata come terapia.

Il bagno diventa anche bagno/laboratorio, autopulente e gestibile mediante display touch screen, in grado di misurare peso e grasso corporeo, pressione sanguigna, temperatura, livello di zucchero nelle urine e glicemia nel sangue, mentre un computer elabora i dati raccolti.

I rubinetti sono in grado di dire se le mani sono pulite oppure no.

Le funzioni del bagno saranno personalizzabili e si adatteranno in automatico alle esigenze di ogni utente apprendendo dall’esperienza di utilizzo.

Per alcuni il bagno non avrà confini definiti, entrerà nelle altre stanze, oppure per altri i sanitari saranno messi in una stanza separata dal bagno, come nel passato e in alcuni paesi ancora oggi.

L’integrazione tra i diversi componenti si amplierà cercando nuove forme.

Gli impianti di riscaldamento saranno iper-regolabili e in grado di ottimizzare i consumi.

Si lavora sulla manutenibilità degli impianti, in particolare nelle nuove costruzioni si svilupperà l’impiego di pannelli mobili e componenti prefabbricati in cui collocare impianti e tubature facilmente ispezionabili.

Oppure si svilupperanno cellule bagno (studiate fin dagli anni ’50) in cui in un blocco servizi dalle minime dimensioni più funzioni si alternano nel medesimo spazio.

La modellazione informatica attraverso il BIM (Building Information Modeling) e la nuova industrializzazione segneranno il mercato delle nuove costruzioni e condizioneranno, un segmento di mercato, con la produzione di bagni chiavi in mano sulla base di progetti standard.

La compatibilità ecologica e la sostenibilità diventeranno elementi ancor più importanti da integrare alla personalizzazione e all’effetto emozionale nel mercato della riqualificazione.

Il pavimento del futuro sarà versatile, ecologico, frutto di un processo sostenibile, e dovrà prevedere la personalizzazione della soluzione sulla specifica esigenza del cliente committente.

Il futuro, per chi si occupa di mobili bagno, riserva due scenari diversi: da un lato la ricerca spasmodica di innovazione (materiali e tecnologie) con attenzione alla decorazione originale, con un bagno che si allarga alla casa; dall’altro un ruolo sempre più importante per la praticità, la solidità e la durabilità per un bagno che occupa spazi piccoli strettamente funzionali, con arredi multifunzionali.

Sul piano del riscaldamento il futuro sarà sempre più condizionato da impianti ibridi, infatti si dovranno obbligatoriamente integrare sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti per coprire i consumi di calore, elettricità e raffrescamento. Questo è quanto disposto dal Dlgs 28/2011 in applicazione alla direttiva europea 2009/28/CE. Oggi i sistemi più praticabili per soddisfare la richiesta energetica di una casa che vuole essere a emissioni zero si possono racchiudere in due principali tecnologie: un sistema integrato solare termico/biomasse per il riscaldamento degli ambienti e la produzione di acs con un impianto fotovoltaico per soddisfare i bisogni energetici; un sistema totalmente elettrico con utilizzo delle pompe di calore per il riscaldamento degli ambienti e la produzione di acs. Molto però di quello che succederà nel prossimo futuro in questo campo dipenderà da quando e con quali caratteristiche arriveranno sul mercato efficienti batterie in grado di accumulare l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili. Una casa autosufficiente in grado di produrre energia e alimentare anche l’automobile elettrica rappresenta uno scenario del futuro con il quale presto dovremo fare i conti.

Infine la domotica assumerà ruoli sempre più importanti per la gestione dei consumi e l’ottimizzazione dei comportamenti.

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