Progetti

Facciata a doppia pelle per lo stabilimento industriale

Il nuovo stabilimento del consorzio Melinda ha una facciata “a doppia pelle” costituita da una prima pelle interna vetrata e da una pelle esterna realizzata da pannelli ombreggianti

martedì 19 gennaio 2016 - Erika Seghetti

Melinda_Denno_AP

Il progetto, ideato dallo Studio Azzali di Trento, nasce dall'esigenza da parte del consorzio Melinda s.c.a. di nuovo stabilimento di lavorazione delle mele, in grado di affrontare le crescenti esigenze del mercato. Il fabbricato è stato realizzato in ampliamento dell’edificio di Denno, Val di Non in Trentino.
Oltre alla sala di precalibraggio e confezionamento delle mele il progetto prevede una zona uffici, gli spogliatoi del personale, la cucina, una mensa con sala relax, una sala didattica, un parcheggio interrato di 160 posti, e una zona di carico delle mele. Lo stabilimento occupa una superficie coperta di circa 10.000 mq ed una superficie calpestabile di circa 20.000 suddivisa in quattro livelli.
In tutti i nuovi spazi si respira il connubio tra la notevole complessità tecnologica, data dalla interfaccia tra lo stabilimento, i macchinari di lavorazione e gli impianti a servizio di entrambi. L’ingombrante presenza delle reti tecnologiche e delle strutture ben si rapporta con il comfort ambientale che caratterizza tutti gli ambienti di lavoro dello stabilimento.
Lo studio di inserimento paesaggistico dell’imponente volume del fabbricato è  stato importante per mitigare l’impatto sul territorio. Circa il 50% delle coperture sono a verde pensile mentre la restante parte è in alluminio con falde inclinate a shed per l’illuminazione naturale degli interni.

Il sistema di facciata
L’altro elemento fondamentale per l’integrazione paesaggistica è stato lo studio delle facciate continue. Le facciate sono state, infatti, oggetto di attenta analisi per integrare il fabbricato nel contesto paesaggistico e per garantire nel contempo il raggiungimento del massimo comfort interno.
La facciata è di fatti della tipologia “a doppia pelle” costituita da una prima pelle interna vetrata e da una pelle esterna realizzata da pannelli ombreggianti. La struttura portante in acciaio, realizzata da Stahlbau Pichler, è a luce libera di 14 mt su cui è stato fissato il profilo tecnologico in alluminio atto ad accogliere le vetrate e nel contempo ad integrare i pannelli ombreggianti esterni; l’insieme risulta perfettamente armonico.
La “pelle” esterna è realizzata con pannelli di lamiera stirata in alluminio alternata a pareti traslucide e vetrate. I colori degli elementi materici sono ripresi dall’ambiente circostante. Le facciate con le lamiere stirate lasciano filtrare molta luce all’interno, ma ne mitigano l’intensità che sarebbe stata fastidiosa per i lavoratori.


Per dare modo all’utente di regolare l’effetto ombreggiante nell’arco dell’anno, i pannelli ombreggianti di alluminio sono in gran parte apribili con un sistema di motori elettrici che consentono di adeguare l’apertura e conseguentemente l’intensitaà dell’illuminazione interna. Il tutto viene gestito da un sistema elettronico centralizzato.
Anche nelle vetrate sono inserito degli elementi apribili mediante attuatori elettrici comandati da centraline elettroniche che consentono di ottenere una ventilazione naturale dell’ambiente. L’impiego di vetri isolanti ad alte prestazioni e di profili in alluminio a taglio termico con specchiature delle stesse dimensioni dei pannelli in alluminio ha consentito un notevole risparmio energetico, che era uno degli obiettivi del progetto.

L’impianto di recupero del calore
Oltre al contenimento delle dispersioni energetiche ottenuto con l’involucro è stato realizzato un impianto di recupero del calore: il calore sottratto alle mele nella fase di frigoconservazione viene riutilizzato per riscaldare gli ambienti lavorativi. Allo stesso modo si è deciso di recuperare il calore prodotto dai compressori di aria. L’impianto di riscaldamento è di tipo radiante, sia a
soffitto che a pavimento. Gli apparecchi illuminanti sono a led, gestiti con regolazione automatica in funzione dell’illuminazione esterna.

Attenzione al comfort
Particolare attenzione è stata data al comfort del personale, oltre alla luce ottimale si è ridotto il rumore prodotto dalle macchine con l'isolamento acustico, dato dalle pareti fonoassorbenti. Il riscaldamento è di tipo radiante a pavimento per la sala lavorazione e a soffitto per gli uffici che sono climatizzati per la stagione estiva. E' stata prevista una sala relax per le pause di lavoro, una mensa e una cucina. La sala relax potrà essere utilizzata anche per le assemblee della cooperativa. Sopra l’ufficio bolle è stata realizzata un’aula didattica per la formazione dei soci e del personale.

CREDITI
Progetto: nuova sala di lavorazione Melinda
Luogo: Denno (Trento)
Committente: consorzio Melinda s.c.a.
Progetto architettonico e direzione lavori: Studio Azzali s.n.c
Realizzazione sistemi di facciata: Stahlbau Pichler srl

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