L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella seduta del 17 aprile 2019, ha accertato la sussistenza di un’intesa anticoncorrenziale, in violazione dell’articolo 101 del TFUE, avente ad oggetto il condizionamento dell’esito della gara pubblica denominata FM4, bandita nel marzo del 2014 da Consip S.p.a. (la centrale acquisti della Pubblica Amministrazione), per un appalto di rilievo comunitario suddiviso in 18 lotti geografici (di cui 14 ordinari e 4 accessori) dal valore complessivo di circa 2,7 miliardi di euro. L’appalto in questione riguarda l’esecuzione dei servizi di pulizia e di manutenzione in favore di tutti gli uffici pubblici presenti sull’intero territorio nazionale, nell’ambito della quarta edizione della gara relativa ai servizi cosiddetti di Facility Management. Nel complesso, sono state comminate sanzioni per un importo pari a circa 235.000.000 euro.
L’intesa è stata posta in essere dai principali operatori del settore e, in particolare: C.N.S. - Consorzio Nazionale Servizi Società Cooperativa; Consorzio Stabile Energie Locali S.c. a r.l.; Engie Servizi S.p.a. (già Cofely Italia S.p.a.) in solido con la controllante Engie Energy Services International SA; Exitone S.p.a., in solido con la società Gestione Integrata S.r.l. e con le controllanti STI S.p.a. e Finanziaria Bigotti S.p.a.; Kuadra S.r.l. in liquidazione in solido con la controllante Esperia S.p.a.; Manital Società Consortile per i Servizi Integrati per Azioni Consorzio Stabile - Manital S.c.p.a. in solido con la controllante Manitalidea S.p.a.; Rekeep S.p.a. (già Manutencoop Facility Management S.p.a.); Romeo Gestioni S.p.a. in solido con la controllante Romeo Partecipazioni S.p.a.. Non è invece stato accertato alcun illecito nei confronti delle società Dussmann Service S.r.l. e della controllante Dussmann Service Holding GMBH, e Siram S.p.a. e della controllante Veolia Energie International SA.
Ai fini dell’accertamento, l’Autorità si è basata su un articolato quadro probatorio che include, tra l’altro, un’istanza di clemenza presentata, ai sensi dell’articolo 15 della legge n. 287/90, dal C.N.S. (che ha beneficiato per via di tale istanza di una riduzione della sanzione pari al 50%), nonché parte della documentazione acquisita agli atti del procedimento penale aperto presso la Procura della Repubblica di Roma per ipotesi di reato connesse alla gara FM4.
La concertazione ha riguardato la ripartizione dei lotti di gara tra cinque compagini. In particolare, C.N.S. (in ATI con Exitone e Kuadra), Manutencoop Facility Management, Manital e Romeo, attraverso una partecipazione alla gara secondo una modalità ‘a scacchiera’, si sarebbero aggiudicate i lotti di rispettivo interesse, nella migliore combinazione possibile tra lotti ordinari e lotti accessori consentita dalla disciplina di gara; l’ATI Cofely-CSEL, anche grazie ai legami con il gruppo STI, è stata designata nell’ambito del cartello quale assegnataria di parte dell’appalto complessivo. L’illecito si è realizzato anche attraverso un utilizzo distorto del raggruppamento temporaneo d’imprese, degli affidamenti in subappalto e dello strumento consortile.
L’intesa ha neutralizzato il confronto competitivo tra le parti nei vari lotti geografici posti a gara e - a prescindere dall’esito della procedura di gara, non ancora aggiudicata dalla stazione appaltante - ha compromesso irrimediabilmente il fisiologico gioco concorrenziale che si sarebbe dovuto instaurare, in danno delle Pubbliche Amministrazioni committenti.
Nel corso del procedimento, l’Autorità si è avvalsa per le attività ispettive dell’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.