“Stiamo lavorando a definire il nuovo decreto ministeriale” sulle fonti rinnovabili “che vogliamo varare in tempi stretti, non oltre la fine di febbraio”.
Lo ha annunciato Claudio De Vincenti, viceministro dello Sviluppo economico, al convegno “Per un nuovo assetto del mercato elettrico nel quadro della road map europea al 2030”, organizzato dal Coordinamento Free.
“Vogliamo muoverci prima di esaurire i 5,8 miliardi e per sbloccare gli investimenti – spiega De Vincenti – e usare via via nei prossimi anni le uscite dagli incentivi per sostenere le rinnovabili e raggiungere gli obiettivi europei”.
NESSUN NUOVO INCENTIVO PER IL FOTOVOLTAICO. Il decreto sugli incentivi per il prossimo triennio riguarderà “le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico”, ha spiegato De Vincenti. Il fotovoltaico è escluso dal provvedimento perché “siamo convinti che questa fonte possa svilupparsi senza incentivi ma con l’integrazione nel mercato e nelle reti”.
INTERROGAZIONE ALLA CAMERA. Nel rispondere in Commissione Ambiente all'interrogazione della deputata Chiara Braga (Pd), De Vincenti ha confermato l'impegno del Governo a definire in tempi brevi e certi il nuovo sistema di incentivazione per le fonti rinnovabili, con l'obiettivo di dare continuità agli investimenti nel settore.
L'obiettivo è arrivare a questa definizione prima dell'effettivo raggiungimento del tetto dei 5,8 miliardi fissato dal precedente DM 6 luglio 2012, tenendo conto del recente aggiornamento del Contatore del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi effettuato dal GSE.
NUOVE LINEE GUIDA UE IN MATERIA DI AIUTI DI STATO. Nella sua risposta all'interrogazione, il viceministro ha anticipato che “è allo studio un meccanismo che sia anche di progressivo avvicinamento alle indicazioni di cui alle nuove linee guida UE in materia di Aiuti di Stato, sfruttando i tempi transitori da esse previsti”.
SISTEMA PIÙ EFFICIENTE. Il nuovo sistema “oltre che tendere al nuovo modello europeo, dovrà essere caratterizzato – ha precisato De Vincenti – da una maggiore efficienza, anche visto l'avvicinamento alla grid-parity di alcune fonti: ciò è in linea con l'esigenza di inserire il settore delle rinnovabili nelle ordinarie regole di mercato e con la politica governativa di contenimento degli oneri per i cittadini, ivi inclusi quelli che gravano sulle componenti tariffarie dell'energia”.
NUOVE INSTALLAZIONI FINANZIATE SENZA AUMENTARE LA SPESA IN BOLLETTA. Il viceministro ha aggiunto che le risorse economiche per le nuove installazioni “saranno rinvenibili dall'uscita dei vecchi impianti dai previgenti meccanismi, spesso inefficienti da un punto di vista della spesa, e dalla proiezione dell'andamento del “contatore” nel medio termine, garantendo la maggior accuratezza possibile fra la previsione di spesa e gli oneri che i consumatori di energia elettrica saranno realmente chiamati a sostenere. In tal modo, sarà possibile finanziare nuove iniziative senza aumentare la spesa in bolletta”.