Risponde F.I.V.R.A., associazione italiana senza fini di lucro che rappresenta i principali produttori di lana di roccia e lana di vetro presenti sul territorio italiano
Per ridurre drasticamente le emissioni di CO2, è necessario intervenire in modo concreto. Uno dei modi più efficaci è il perseguimento di un’efficienza energetica sempre maggiore, soprattutto nell’edilizia civile.
Il documento elaborato dal Ministero della Salute “Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV): Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute” è stato difatti approvato, il 25 marzo 2015, dalla Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. Le Linee Guida sono un esempio di sinergia fra diversi livelli governativi centrali e periferici. In particolare, le Linee Guida definiscono le caratteristiche che devono possedere le FAV (dunque anche le lane minerali) affinché non siano classificate come sostanze pericolose e quindi possano essere utilizzate senza rischi per la salute.
È infatti sufficiente che rispettino la “nota Q” o la “nota R”; la prima richiede che, tramite un test, sia comprovata l’elevata bio-solubilità delle fibre (ovvero la capacità di essere smaltite dall’organismo prima che possano dare luogo a effetti di bio-persistenza); la seconda richiede che le fibre abbiano un diametro medio ponderale superiore a 6 micron.