Con le “Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute relative alle fibre artificiali vetrose (FAV)”, approvate il 25 marzo scorso dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato-Regioni, vengono aggiornate e superate le vecchie linee guida emanate con la circolare del Ministero della Sanità n. 23 del 25 novembre 1991.
Le nuove linee guida (in allegato) evidenziano che tutte le fibre artificiali vetrose “per le quali non risultano valori limite o indicazioni tecniche sulla valutazione dell’esposizione, rientrano nella categoria dei materiali utilizzabili che presentano rischi per la salute, sia pure con diversa misura di pericolosità rispetto alla diversa composizione e caratteristiche”.
PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE DEI RISCHI. Pertanto, il documento è stato concepito per “consentire una corretta valutazione e consapevolezza dei rischi da parte di tutti i soggetti interessati, compresi gli utilizzatori finali, sia negli ambienti di lavoro, sia di vita” e di “favorire sul piano della tutela della salute – superando anche aspetti tecnici cruciali, quali la metodologia analitica di riferimento da utilizzare per la determinazione della corretta classificazione delle diverse FAV oggi presenti sul mercato – l’adozione di misure di prevenzione adeguate, in linea con la vigente normativa”.
Dal punto di vista tecnico, le FAV sono “un ampio sottogruppo di fibre inorganiche che, con la messa al bando dell’amianto, hanno assunto, per le loro caratteristiche di isolamento termico e acustico, una rilevantissima importanza commerciale, con un largo impiego in svariati settori produttivi, in particolare nei settori dell’edilizia, del tessile e dei prodotti plastici”. Le loro caratteristiche di isolamento “risultano particolarmente utili per assicurare importanti risparmi energetici, che possono raggiungere ed anche superare il 70% nel settore dell’edilizia (maggior consumo di energia per riscaldare o per climatizzare gli ambienti”.
Ecco perché si “impone, a tutela della salute della popolazione e dei lavoratori, ogni approfondimento utile sulle conoscenze scientifiche più aggiornate relative ai rischi legati alla esposizione a fibre artificiali vetrose”.