Il generale Francesco Paolo Figliuolo è stato nominato commissario alla ricostruzione per l'Emilia-Romagna dopo l'alluvione che ha colpito la regione lo scorso maggio. Inizialmente l'ipotesi era quella di affidare a Stefano Bonaccini, Presidente della regione, il compito di commissario all'emergenza: tuttavia, la scelta è ricaduta verso una figura tecnica. Secondo Bonaccini, che optava per una collaborazione istituzionale, simile a quella già operata per il sisma in Emilia nel 2012: "è una scelta che reputiamo sbagliata ma che, ad ogni buon conto, vede la nomina di una persona con cui abbiamo collaborato bene durante la pandemia, quella del generale Francesco Figliuolo. Resta da capire con quali strumenti e quali risorse potrà agire il nuovo Commissario. L'obiettivo su cui collaborare e concentrare ogni sforzo è uno solo: indennizzare subito, al 100%, famiglie e imprese alluvionate, rimettere in sicurezza il territorio riparando argini e strade, far ripartire la Romagna".
Chi è il generale Figliuolo
Nato a Potenza, classe 1961, nel marzo 2021 era stato nominato dall'ex primo ministro Mario Draghi come Commissario straordinario per l'emergenza Coronavirus, sostituendo Domenico Arcuri, proprio per intensificare la campagna vaccinale. Grazie al generale Figliuolo si è raggiunto un record di vaccinazioni in Italia: 91,7% over 12 con una prima dose e il 90,25% con ciclo completo, per un totale di 49,5 milioni di italiani vaccinati.
Numeri da record, dovuti anche alla metodologia del generale, che ha alle spalle una lunga esperienza ricoprendo diversi incarichi nella Forza Armata dell'Esercito, interforze e internazionale. Dal 7 novembre 2018 al 26 dicembre 2021 è Comandante Logistico dell’Esercito, poi ha assunto l'incarico di comandante operativo di Vertice Interforze.
La ricostruzione, tempi e finanziamenti
La nomina a commissario durerà 5 anni, come specificato dal Ministro Nello Musumeci. Per la ricostruzione il governo ha messo in campo più di 2 miliardi di euro, nonostante i danni quantificati siano quasi di 8 miliardi, e i primi interventi urgenti coinvolgono le infrastrutture, strade, argini, torrenti e canali (circa 2 miliardi di euro).
I danneggiamenti a privati registrano una prima stima di 2,1 miliardi: oltre 70.300 gli edifici certamente coinvolti dal maltempo (di cui 1.890 da frane). Un conteggio ancora provvisorio, dato che è ancora in corso il perfezionamento delle analisi dei tiranti idraulici delle aree allagate.
Per quanto riguarda le imprese, quelle potenzialmente danneggiate sono 14.200 per un totale di 1,2 miliardi di euro (una stima anche questa che sarà perfezionata non appena verrà ultimato il conteggio dei danni delle aziende presenti sui territori collinari e montani). Una somma che non contempla tuttavia né il ripristino delle scorte né la perdita di fatturato correlata all’evento.
Infine, il comparto agricolo, tra i più colpiti: le imprese danneggiate e coinvolte sono 12mila per 1,1 miliardi di danni tra la stima di perdite di produzione, i ripristini fondiari, i terreni persi e gli animali coinvolti dall’alluvione.
Il totale, dunque, a oggi ammonta a 8 miliardi e 860 milioni di euro.
Al Governo è stata fatta richiesta anche del fabbisogno di nuovo personale per far fronte all'emergenza: almeno 70 unità tra progettisti e direttori dei lavori per interventi urgenti di ripristino di opere idrauliche, altre 80 per interventi contro il dissesto idrogeologico e il ripristino della mobilità a supporto di comuni e province.