Sta circolando una bozza del Ddl Bilancio che, fra gli altri provvedimenti contiene le seguenti ipotesi:
- il bonus per la riqualificazione energetica degli edifici 65% per gli interventi di sostituzione dei serramenti, delle schermature solari e delle caldaie sarà prorogato fino al 31.12.2018 ma con la riduzione dell’aliquota dall’attuale 65% al 50%.
- Le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie saranno prorogate di un anno al 50%.
LETTERA DI FINCO A GALLETTI. “Sarebbe un grave errore equiparare l’Ecobonus per serramenti, schermature solari solari e caldaie a quelli per le semplici ristrutturazioni”, scrive Finco in una lettera al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, On. Gian Luca Galletti.
“Sarebbero infatti equiparati alla stessa aliquota di detrazione – osserva la Federazione - interventi di riqualificazione energetica che necessitano di certificazione prestazionale con interventi di semplice ristrutturazione edilizia che possono essere attivati senza verifica dei requisiti prestazionali dei componenti, consentendo, di fatto, l’installazione di componenti non in grado di assicurare efficientamento energetico.
Perché il consumatore italiano dovrebbe accedere al bonus energetico per sostituire componenti comunque agevolati dalla stessa aliquota di detrazione con una procedura significativamente semplificata come quella per le semplici ristrutturazioni, che consente – fra l’altro - di comprare prodotti a prezzi inferiori a quelli dei componenti prestazionalmente validi?.
Il Ministero dell’Ambiente ha riflettuto su questo aspetto dai sicuri e negativi risvolti ambientali?
In questo modo, non solo si infliggerebbe un colpo durissimo alla Filiera industriale ed alle imprese italiane che hanno, in questi anni difficili, investito per migliorare continuamente le prestazioni dei loro prodotti in chiave energetica, ma si vanificherebbe anche il contributo fondamentale avuto dagli stessi prodotti nel percorso dell’Italia verso il raggiungimento degli obiettivi complessivi di riduzione delle emissioni di gas serra fissati per il 2020.
Per questo chiediamo lo stralcio della riduzione dell’aliquota di detrazione al 50% con la conferma dell’attuale aliquota del 65%.
Non è infatti pensabile che vengano penalizzati i componenti che in 10 anni di bonus fiscali hanno rappresentato la quota più significativa di apporto al risparmio energetico degli edifici (nel solo 2016, su 360.000 domande circa il 75% hanno riguardato infissi e schermature solari).
Al contrario il settore è pronto a raccogliere la sfida di un maggior impegno e un maggior contributo in questo percorso proponendo invece, che fra i parametri richiesti per l’ottenimento delle detrazioni del 65% vengano inseriti requisiti come la classe di permeabilità all’aria e la esecuzione a regola d’arte della posa in opera che rappresenterebbero nuovi elementi ulteriormente qualificanti per la riduzione delle dispersioni energetiche del patrimonio edilizio nazionale.
In conclusione: escludere serramenti, schermature solari e caldaie dal 65% - in un Paese che ormai, e stabilmente, investe più per difendersi dal caldo che dal freddo - significa arrestare un circolo virtuoso, penalizzare le industrie italiane che tanto hanno investito nella progettazione e nella realizzazione di prodotti sempre più performanti e compiere un passo indietro all’affermazione di un’edilizia di qualità certificata (e nel percorso di emersione del nero).
Confidando in una Sua riflessione sul tema, restiamo a disposizione per eventuali auspicati approfondimenti.”