Durante il vertice Italia-Africa - primo appuntamento internazionale da promuovere nell'anno della presidenza del G7 - sono stati presentati i dettagli del Piano Mattei di fronte ai rappresentanti di 46 Paesi e di 25 organismi multilaterali, riuniti in Senato. Previsti 5.5 miliardi di euro per per creare una partnership "paritaria", "non predatoria", con "mutui benefici".
Una strategia appoggiata dall'Ue, con i suoi vertici presenti a Palazzo Madama. La cifra stanziata deriva per circa 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi e mezzo dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo e vede il coinvolgimento di 12 società partecipate in 5 aree di intervento: istruzione e formazione professionale, salute, acqua, energia, agricoltura.
La presidente Finco Carla Tommasi si è espressa sui dettagli del Piano sottolineando come dopo molto tempo si assiste a un rinnovato interesse dell'Italia verso l'Africa.
"Non posso che compiacermene sia come cittadina sia, in questa sede, come rappresentante di settori industriali che rivolgono un particolare interesse verso quel continente. Non è un caso che, nell'ambito delle proposte che come Federazione abbiamo inviato all'Istituto del Commercio Estero (ICE) circa le aree nelle quali promuovere iniziative all'estero, figurino ben quattro Paesi africani (Etiopia, Egitto, Kenya, Nigeria, con interessi anche verso Libia, Marocco e Sud Africa).
Si tratta di realizzare la partecipazione nelle così dette Collettive ICE-FINCO-CASEITALY nelle manifestazioni fieristiche che si svolgeranno a cavallo tra il 2024 ed il 2025 in quei Paesi, con particolare riferimento al comparto dell'involucro edilizio (serramenti, schermature solari, chiusure tecniche, coperture, maniglieria, etc.).
Tale comparto rappresenta una delle eccellenze dell'industria italiana, di interesse in Paesi che hanno prospettive di sicuro sviluppo demografico - e quindi anche economico al di là delle cangianti fasi congiunturali. Si tratta anche di un settore accogliente dal punto di vista della formazione della forza lavoro in loco.
In generale quanto sopra coincide, oltre che con gli interessi delle imprese associate (17.000, in 40 Associazioni federate per un fatturato complessivo di 35 miliardi di euro), con quello della bilancia commerciale del Paese (il comparto ha notevoli potenzialità di sviluppo in termini di percentuali all'export. - Finco sta elaborando con l'ausilio di ISTAT delle specifiche statistiche in proposito), ma anche con l'influenza politica che, in una media potenza quale l'Italia, si estrinseca anche attraverso la politica commerciale e l'aumento degli scambi e dei contatti che le manifestazioni fieristiche consentono, incluso l'insediamento di filiali italiane in quei Paesi".