Servono norme che consentano di regolare più gradualmente la 'fine tutela' e perseguire, nel modo più efficace, l'obiettivo di completa liberalizzazione dei mercati dell'energia e gas e l'effettiva concorrenza tra gli operatori, garantendo condizioni economiche eque per i clienti di piccole dimensioni.
È quanto chiede ARERA in una segnalazione inviata ieri a Parlamento e Governo in considerazione dell'attuale configurazione dei mercati della vendita al dettaglio di energia elettrica e di gas naturale e della ancora limitata attitudine dei clienti a orientarsi tra le offerte presenti nel mercato libero.
Per il settore elettrico, infatti, i dati dell'Autorità indicano che il 56% dei clienti domestici e il 43% dei non domestici erano ancora in regime di tutela nel 2018. Anche nel gas naturale, nello stesso anno, il servizio di tutela ha costituito la modalità di fornitura per il 50% dei clienti domestici e per il 43% dei condomini uso domestico.
A limitare la piena concorrenzialità dei mercati energia e gas auspicata nella Legge Concorrenza (n.124/2017) sono l'alta concentrazione nei mercati, la scarsa propensione dei clienti a muoversi nel mercato e i vantaggi competitivi dei fornitori storici.
I numeri sono lontani da quanto aveva ipotizzato il legislatore - afferma il presidente di ARERA, Stefano Besseghini - e la quota di clienti fermi sul mercato tutelato è tutt'altro che residuale. Di fronte a questo l'Autorità fornisce alcuni elementi per disegnare gli scenari futuri e strumenti utili a prevenire ingiustificati aumenti dei prezzi e alterazioni contrattuali. Chiediamo quindi di introdurre norme che ci consentiranno di attivare la salvaguardia per le piccole imprese a gennaio 2021 e solo successivamente - con un percorso progressivo, trasparente e verificabile - di estenderne i meccanismi ai clienti domestici dell'elettricità e del gas.
In allegato la segnalazione