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Fluidi refrigeranti: difficile fase di transizione per il settore della climatizzazione

Assoclima: per alcune tipologie di macchine manca la componentistica omologata per l’utilizzo dei fluidi alternativi. Nelle applicazioni non residenziali persiste il divieto d’impiego di refrigeranti A2L

giovedì 15 marzo 2018 - Redazione Build News

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L’ing. Roberto Saccone, Presidente di Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione, interviene al convegno “Il passaggio ai refrigeranti alternativi: impatto su nuovi e vecchi impianti” organizzato dal Centro Studi Galileo il 15 marzo 2018 all’interno di Mostra Convegno Expocomfort. Tema centrale dell’intervento è la difficile fase di transizione in cui si trova il settore della climatizzazione in seguito all’entrata in vigore del Regolamento 517/2014.

“Premesso che siamo favorevoli sia all’applicazione del Regolamento, sia all’utilizzo di nuovi fluidi refrigeranti a basso GWP, ci troviamo in questo momento di fronte a una difficoltà oggettiva che non ci permette di procedere rapidamente con la sostituzione: per le macchine a espansione diretta di media e grande potenza (VRF) e per le apparecchiature idroniche di potenza medio-piccola non è ancora disponibile una componentistica omologata per l’utilizzo dei nuovi fluidi che consenta di rispettare i parametri di efficienza obbligatori dal 1° gennaio 2018.” – dichiara il Presidente Saccone. A questa problematica si aggiungono l’inattesa difficoltà di reperire quantitativi sufficienti dei refrigeranti R410A e R134a attualmente utilizzati nelle apparecchiature per la climatizzazione e il loro continuo aumento di prezzo.

Sul fronte dei nuovi refrigeranti HFO e HFC a basso GWP resta ancora da sciogliere il nodo dell’adeguamento legislativo. “Le nuove famiglie di refrigeranti sono caratterizzate da una leggera infiammabilità, che ha portato alla definizione della specifica classe di identificazione A2L per distinguerle da altri fluidi infiammabili o molto infiammabili. La diffusione di prodotti con questi nuovi refrigeranti è in costante crescita per le applicazioni residenziali, mentre persiste il divieto d’impiego per tutte le altre principali applicazioni richieste dal mercato. È urgente quindi che il legislatore valuti questa situazione e vi ponga rimedio.” A questo proposito, Assoclima ha avviato da tempo un tavolo di confronto con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per consentire loro di valutare l’adeguamento delle normative e delle regole tecniche in alcune attività soggette a prevenzione incendi, oltre che la definizione di precise linee guida relative all’installazione di sistemi di climatizzazione caricati con refrigeranti in classe A2L. “Nel confermare il nostro impegno volto all’innovazione del settore della climatizzazione – conclude il Presidente – chiediamo al comparto chimico interessato, ai produttori della componentistica e alle istituzioni di costituire dei tavoli di lavoro per fornire risposte rapide e positive così da consentirci di completare con successo questa difficile fase di transizione.”

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