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Fondazione Inarcassa: su Codice Beni Culturali bene semplificare, ma si tutelino i professionisti

Il Presidente della Fond. Inarcassa De Maio in audizione al Senato sulla revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio: “Sosteniamo la semplificazione delle procedure, ma è cruciale che essa non vada a discapito della qualità e uniformità delle decisioni in materia di tutela paesaggistica”

lunedì 7 aprile 2025 - Alessandro Giraudi

paesaggio_autorizzazione

Lo scorso 26 marzo il Presidente della Fondazione Inarcassa, Ing. Andrea De Maio, ha preso parte all'audizione svoltasi in Senato, davanti alle Commissioni riunite 7ª Cultura e 8ª Ambiente, per esprimere il parere della Fondazione sul Disegno di Legge riguardante la revisione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, con particolare focus sulle procedure di autorizzazione paesaggistica.

Fondazione Inarcassa, punto di riferimento di oltre 175.000 ingegneri e architetti liberi professionisti, ha fornito importanti osservazioni sulla necessità di semplificare le procedure amministrative e, attraverso la razionalizzazione del sistema delle autorizzazioni, garantire una omogeneità e uniformità interpretativa delle decisioni assunte dalle Sopraintendenze nell’ambito delle politiche di tutela del patrimonio paesaggistico e culturale.

"La revisione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio è una opportunità fondamentale per creare un sistema di regole più chiaro per i professionisti del settore” ha dichiarato De Maio. “La scarsa chiarezza delle norme produce difatti dei veri e propri cortocircuiti interpretativi che hanno l’effetto di scaricare sui liberi professionisti responsabilità civili e penali non dovute. Noi liberi professionisti dell’area tecnica siamo chiamati a svolgere un ruolo fondamentale al servizio della collettività e contribuiamo con la nostra attività alla tutela del paesaggio e dei bei culturali, per questo chiediamo al legislatore di intervenire per risolvere questi elementi critici, necessari a svolgere nel migliore dei modi il nostro ruolo.

Sosteniamo la semplificazione delle procedure, ma è cruciale che essa non vada a discapito della qualità e della uniformità delle decisioni in materia di tutela paesaggistica. È necessario un equilibrio tra innovazione e conservazione, ad esempio per quanto concerne una distribuzione più razionale delle competenze amministrative tra Stato e regioni, che non sia ostacolo all’attività edilizia e urbanistica sulla quale operano i professionisti dell’area tecnica
”.

Le proposte della Fondazione Inarcassa

Tra le principali proposte avanzate dalla Fondazione, c'è l'introduzione del silenzio-assenso nelle autorizzazioni paesaggistiche, con la possibilità di estendere a 60 giorni il termine entro il quale le Soprintendenze devono esprimere il parere. Secondo la Fondazione, questa misura sarebbe essenziale per evitare il rallentamento delle pratiche e per dare maggiore certezza ai professionisti.

Inoltre, la Fondazione ha insistito sulla necessità di coordinare le attività delle Soprintendenze a livello nazionale, per garantire un'applicazione uniforme delle normative sul territorio. Un altro punto cruciale è l'aggiornamento dei Piani Paesaggistici Regionali (PPR), che oggi risultano obsoleti e contribuiscono a rallentare i procedimenti.

Sul fronte delle demolizioni e ricostruzioni in zone vincolate, la Fondazione ha chiesto maggiore chiarezza e coerenza nelle interpretazioni legali. È infatti fondamentale semplificare il processo, evitando pareri contrastanti e riducendo il rischio di contenziosi, in modo che le pratiche possano procedere in maniera più efficiente.

Fondazione Inarcassa, da sempre impegnata nella difesa e promozione della libera professione, continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione del disegno di legge, per assicurarsi che le modifiche legislative siano efficaci nel migliorare le condizioni di lavoro degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti.

Leggi anche: “Ipotesi revisione Codice dei Beni Culturali: arriva la lettera FINCO al Ministro della Cultura

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