Favorire la crescita economica aiutando soprattutto le piccole e medie imprese e creando posti di lavoro.
È questo l'obiettivo degli 11 Programmi operativi regionali della programmazione 2014-2020 - Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio e le due provincie autonome di Trento e di Bolzano – adottati venerdì scorso dalla Commissione europea.
INVESTIMENTI PER 5,5 MILIARDI. Gli 11 programmi, i primi ad essere adottati per l'Italia, realizzeranno un investimento complessivo di 5 518 milioni di euro, di cui 2 759 milioni stanziati dall'UE attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e l'altra metà derivante dal cofinanziamento nazionale.
L'approvazione dei programmi operativi segue quella, avvenuta lo scorso ottobre, dell'Accordo di partenariato, ossia del piano strategico che definisce le priorità di investimento per l'intero territorio nazionale. Per ottenere i finanziamenti del FESR, l'Italia ha presentato nel complesso 21 programmi operativi regionali e 6 nazionali (Cultura, Imprese e Competitività, Infrastrutture e Reti, Ricerca e Innovazione, Città Metropolitane e Legalità).
FINANZIAMENTI PER IL RISPARMIO E L'EFFICIENZA ENERGETICA E LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO. Il pacchetto di investimenti, ha spiegato il Commissario europeo per la Politica regionale, Corina Cretu (foto), “servirà alle regioni italiane a promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, rafforzare la collaborazione tra ricerca e imprese, stimolare lo sviluppo tecnologico, ampliare l'infrastruttura di banda larga e l'accesso ai relativi servizi per un'ulteriore fetta di popolazione e di imprese. Inoltre sono previsti importanti finanziamenti per il risparmio e l'efficienza energetica e la messa in sicurezza del territorio. Non da ultimo, questi investimenti sosterranno lo sviluppo del turismo e la salvaguardia del patrimonio culturale e ambientale. L'insieme dei programmi operativi adottati si colloca all'interno della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della quale le regioni sono un motore importante”.
PROGRAMMA OPERATIVO "CULTURA E SVILUPPO" PER CINQUE REGIONI DEL SUD ITALIA. La Commissione europea ha adottato anche il Programma operativo "Cultura e Sviluppo" riguardante cinque regioni del Sud Italia - Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia –, che ha come obiettivi primari quelli di preservare e valorizzare i principali siti culturali, di promuoverne un uso efficiente e di consolidare il settore produttivo collegato all’utilizzazione del patrimonio culturale, favorendo l’imprenditorialità e supportando le piccole e medie imprese nei settori del turismo, della cultura e della creatività.
Il programma disporrà di un budget complessivo di €490,9 milioni, di cui € 368,2 milioni (pari al 75%) stanziati dall'UE attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e il restante derivante dal cofinanziamento nazionale.
I risultati attesi sono importanti: 560.000 nuove visite l'anno ai siti culturali che beneficeranno dei fondi UE, per un totale di 4,4 milioni di nuovi visitatori l'anno; lavori di restauro e ristrutturazione su una superficie pari a 277.375 m²; sostegno a 1.735 piccole e medie imprese; aumento degli investimenti privati nel settore culturale dal 6,9 % al 7,1 % del PIL.
DELRIO: BUONE NOTIZIE PER IL PAESE. “Con l’approvazione dei primi 12 programmi da parte della Commissione Europea parte concretamente la nuova programmazione dei fondi di coesione 2014-2020 e parte con buone notizie”, ha commentato il sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, con delega alla Coesione territoriale. “Con il via libera al programma operativo nazionale Cultura e Sviluppo, da 490 milioni, per le cinque regioni del Mezzogiorno, la Commissione riconosce una priorità del nostro Paese e riconosce anche che abbiamo superato positivamente le criticità della precedente stagione sul Poin attrattori e in particolare su progetti come quello di Pompei. Gli altri programmi operativi regionali approvati, per 5,5 miliardi, permettono a loro volta di avviare un impegno radicale per temi come l’occupazione, la banda larga e la sostenibilità ambientale”.
In allegato la scheda con gli investimenti regione per regione.