La Commissione europea ha reso noti ieri i dati sull'utilizzo dei fondi europei in tutti gli Stati membri, e ha annunciato il varo di una proposta per riportare nel bilancio del 2015 e, in minima parte, anche dei due anni successivi i pagamenti inizialmente previsti per il 2014 e finora inutilizzati: si tratta complessivamente di 21,105 miliardi di euro rispetto ai 61,754 miliardi inizialmente programmati.
La proposta dovrà essere varata dal Parlamento europeo e, entro la fine del mese di aprile, dal Consiglio Ue all'unanimità.
ITALIA MAGLIA NERA. Dai dati comunicati dalla Commissione emerge che l'Italia non è riuscita a spendere nel 2014 il 66% dei fondi Ue - 4,135 miliardi di euro su 6,223 miliardi - che avrebbero dovuto essere utilizzati entro la fine dell'anno. Fra i grandi Paesi dell'Unione la percentuale italiana di inutilizzo dei fondi Ue è la più elevata; la media comunitaria si attesta al 34%.
La regione italiana messa peggio è la Calabria, il cui programma operativo, inviato a Bruxelles a metà dicembre, è stato rimandato al mittente per le informazioni erronee contenute. Dovranno inoltre essere rivisti i programmi operativi di Molise e Puglia, e i progetti specifici relativi alla Legalità, alle Città metropolitane e alla Ricerca e Innovazione, in quanto non hanno tenuto sufficientemente conto delle osservazioni critiche della Commissione.
LA CLASSIFICA EUROPEA. Dati ancora peggiori rispetto all'Italia si sono registrati in Repubblica ceca (100% dei fondi inutilizzati), Romania (78%), Lussemburgo (69%) e Irlanda (67%). Fra i grandi paesi, la Spagna è al 61%, il Regno Unito al 54%, la Francia al 40%, la Germania al 16%, la Lituania al 6%, l'Olanda al 4%.
I paesi più efficienti nell'uso dei fondi europei sono Austria, Portogallo, Lettonia, Estonia, Svezia, Slovacchia, Slovenia, Finlandia, e Polonia. In questi stati la percentuale di non utilizzo è bassissima, tra lo 0 e il 3%.