Sono 174.367 le istanze per l’accesso al Fondo di garanzia prima casa, istituito dalla legge 147/2013, per agevolare l’acquisto e gli interventi di ristrutturazione e accrescimento dell’efficienza energetica delle unità immobiliari, site sul territorio nazionale, da adibire ad abitazione principale del mutuatario. Di queste, 155.000 sono state ammesse al finanziamento con l’erogazione di mutui, da parte del sistema bancario, con un trend che segna un deciso incremento in particolare dall’anno 2017.
E’ quanto emerge dalla relazione “La gestione fuori bilancio del fondo di garanzia prima casa”, relativa al periodo 2015-2019, approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni centrali dello Stato della Corte dei Conti con delibera n. 21/2019/G, che ricostruisce i meccanismi di funzionamento del Fondo di garanzia nel primo quinquennio di attività.
Dall’indagine della Corte si rileva che l’età dei beneficiari, per circa il 60%, è ricompresa nella fascia fra i 20 ed i 35 anni e che la maggior parte dei giovani richiedenti (84,55%) non risulta titolare di alcuna delle condizioni di priorità per l’accesso al Fondo; nel 97% dei casi le istanze presentate sono finalizzate esclusivamente all’acquisto dell’immobile.
Dall’analisi svolta, è emersa l’esigenza di una più proficua collaborazione con il soggetto Gestore, anche ai fini della verifica degli effetti attesi a seguito della fase di razionalizzazione e di efficientamento strutturale che attualmente interessa le gestioni separate Consap, sia per migliorare tale gestione che per meglio coordinare la pluralità di strumenti esistenti per il sostegno alle famiglie all’accesso al credito e all’abitazione.
In allegato la delibera della Corte dei Conti