Il ritardo nell'avvio del fondo nazionale per l'efficienza energetica, previsto dall'articolo 15 del decreto legislativo n. 102 del 2014, “sta producendo il mancato sviluppo dell'efficienza energetica e, conseguentemente, il mancato rilancio dell'economia nazionale, e sta pregiudicando il raggiungimento degli obiettivi al 2020”.
Lo denuncia una interrogazione a risposta scritta (4-12710) presentata il 1° aprile scorso dal presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, e rivolta ai ministeri dello Sviluppo economico, dell'Ambiente e dell'Economia e Finanze.
Nell'interrogazione si osserva che “l'efficienza energetica deve essere vista alla stregua di un'attività infrastrutturale che, per l'impatto economico, sociale e ambientale che produrrà, è altamente strategica e, inoltre, «autoliquidante», in quanto il risparmio energetico ed economico che genera permette di ripagare l'investimento iniziale”.
Inoltre “il principale effetto, che l'attuazione concreta di tale normativa comporta, ha sia valenza economica, poiché si riducono i costi del sistema energetico dello Stato, che occupazionale, in quanto derivano immediati incrementi del numero dei posti di lavoro, oltre che ambientali per la riduzione delle emissioni dei gas climalteranti in atmosfera”.
L'efficienza energetica, “vista la peculiarità sia degli interventi (che producono risparmio economico solo se utilizzati), sia dei soggetti beneficiari degli stessi (che devono garantire l'utilizzo dei beni ai livelli, nei modi e nei tempi previsti contrattualmente), sia dei soggetti che li realizzano (preminentemente le Energy Service Company che, però, sono tipicamente poco patrimonializzate e capitalizzate, ma che si devono assumere la responsabilità tecnica del loro operato), per essere concretamente e massivamente sviluppata, deve prevedere il supporto pubblico attraverso un sistema adeguato di garanzie economiche”.
L'interrogazione, pertanto, chiede di sapere:
- “con quali tempi saranno adottati i decreti previsti dal decreto legislativo n. 102 del 2014, articolo 15, comma 5, al fine di individuare le priorità, i criteri, le condizioni e le modalità di funzionamento, di gestione e di intervento del Fondo, nonché le modalità di articolazione per sezioni, di cui una dedicata in modo specifico al sostegno del teleriscaldamento, e le relative prime dotazioni;
- con quali tempi il Ministro dell'economia e delle finanze emanerà il decreto previsto dal decreto legislativo n. 102 del 2014, articolo 15, comma 7, al fine di individuare criteri, condizioni e modalità della garanzia dello Stato, quale garanzia di ultima istanza”.