La Corte dei Conti ha registrato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) 14 luglio 2016 – IN ALLEGATO - che disciplina il Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico.
Il Fondo, da istituire nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente ai sensi dell'art. 55 della legge n. 221/2015, è diretto a favorire l'efficace avanzamento delle attività progettuali delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico e provvede a rendere le stesse immediatamente cantierabili.
100 MILIONI IN TRE ANNI. A valere sulle risorse assegnate dal punto 1.4 della delibera Cipe del 20 febbraio 2015, n. 32, confluiscono al fondo 24 milioni di euro nell'anno finanziario 2016, 50 milioni nell'anno finanziario 2017 e 26 milioni nell'anno 2018.
I BENEFICIARI. Sono beneficiari delle risorse del Fondo i Presidenti delle regioni, in qualità di commissari di Governo contro il dissesto idrogeologico, ai sensi della legge Sblocca Italia.
Il finanziamento del fondo è finalizzato alla redazione del progetto esecutivo previsto per l'avvio delle procedure di affidamento dei lavori attraverso l'elaborazione, anche non esplicita, dei livelli di progettazione inferiori. Non sono ammessi al finanziamento gli incarichi di progettazione già conferiti e le spese per rilievi e indagini appaltati anteriormente alla data di assegnazione dei fondi. L'ammissione al finanziamento avviene nei limiti delle risorse disponibili sul Fondo.
Le risorse del Fondo sono allocate su base regionale attraverso graduatorie di progettazione di interventi (una graduatoria per regione) sino alla concorrenza delle somme attribuite a ciascuna regione sulla base dei criteri di riparto stabiliti con successivo Dpcm.
LE PROGETTAZIONI FINANZIATE. In via prioritaria sono finanziate le progettazioni degli interventi inseriti nelle tabelle C e D del “Piano stralcio per le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta al rischio di alluvioni”, di cui al Dpcm 15 settembre 2015, ivi compresi gli incarichi di progettazione già conferiti a far data dal 15 settembre 2015.
Gli ulteriori interventi per i quali il Fondo finanzia la progettazione sono selezionati tra quelli inseriti nel database on line ReNDiS (Repertorio Nazionale degli Interventi per la Difesa del Suolo), a cura delle regioni e province autonome o dei soggetti dalle stesse accreditati.
STUDIO PRELIMINARE. Presupposto per l'ammissibilità al finanziamento è l'inserimento del database di uno studio preliminare, che comprende una relazione (che illustra l'ubicazione e la natura del dissesto su cui si intende intervenire e gli obiettivi e le modalità e il costo dell'intervento nonché gli elementi essenziali della valutazione preventiva della sostenibilità ambientale, della compatibilità paesaggistica e dei vincoli archeologici dell'intervento), la stima sommaria dei lavori da eseguire, il quadro economico preliminare e il cronoprogramma orientativo di tutte le attività, a partire dalla progettazione, fino al collaudo o certificato di regolare esecuzione.