Lo scorso aprile il Consiglio nazionale degli Ingegneri ha inviato al Miur e al Comitato Universitario Nazionale (CUN) una nota in merito al riordino e all'armonizzazione della disciplina in materia di formazione universitaria, ai fini dell'accesso all'albo degli ingegneri, e riguardo all'avvio della sperimentazione dei corsi di laurea ad orientamento professionale ex art. 8, comma 2 dm 12 dicembre 2016, n. 987, come modificato dal dm 29 novembre 2017, n. 935.
Nella nota il Cni, oltre ad evidenziare le criticità della riforma, avanza alcune proposte correttive:
1. introduzione di corsi di laurea magistrale a ciclo unico, di durata quinquennale, nelle materie ingegneristiche, propedeutico all'iscrizione ai settori “Civile e ambientale”, “Industriale” e “dell'Informazione” dell'Albo degli Ingegneri;
2. suddivisione dei corsi di laurea di primo livello nelle discipline ingegneristiche in due sub-categorie alternative;
3. riordino della disciplina relativa ai percorsi di accesso dei laureati ai diversi settori dell'Albo professionale degli Ingegneri;
4. rafforzamento dell'uniformità dei percorsi formativi caratterizzanti le medesime classi di laurea dei diversi atenei.
Per quanto riguarda la sperimentazione delle nuove lauree ad orientamento professionale, la nota del Cni – CLICCA QUI - ribadisce alcuni punti fermi per connotare correttamente il nuovo percorso accademico e differenziarlo da quelli già esistenti. Inoltre si auspica un coinvolgimento formale del Consiglio nazionale degli ingegneri nel processo di monitoraggio della sperimentazione, ribadendo la piena disponibilità all'avvio di un tavolo di confronto per il riordino complessivo dei percorsi universitari d'Ingegneria.
Anche ad esito di tale richiesta, il Cni sarà formalmente audito nei prossimi giorni dal Cun sul processo di revisione delle classi di laurea nelle discipline ingegneristiche.