La scienza è pronta a scendere in campo per contrastare il fenomeno delle frane. Come? Con una piattaforma comune di interventi e priorità e attraverso la condivisione delle conoscenze che la ricerca e la tecnologia più avanzate mettono a disposizione a livello mondiale. È questo l’obiettivo che si prefigge il Forum Mondiale sulle Frane (6° World Landslide Forum - WLF6) in programma il prossimo 14 novembre a Firenze (Palazzo dei Congressi di Firenze, Piazza Adua 1).
Oltre 1100 i partecipanti da 69 Paesi, con un programma di lavoro molto intenso focalizzato su come ridurre il rischio di frana a livello globale attraverso il monitoraggio e l’allerta rapida, la modellizzazione, la valutazione del rischio e le tecniche di mitigazione, lo studio della relazione con i cambiamenti climatici.
Il Forum è organizzato congiuntamente dalla Cattedra UNESCO sulla Prevenzione e gestione sostenibile dei rischi idrogeologici dell’Università di Firenze e dal Consorzio Internazionale sulle Frane nell’ambito del Programma Internazionale sulle Frane, con il supporto di cinque organizzazioni delle Nazioni Unite (UNESCO, WMO, FAO, UNDRR, UNU) e di quattro organizzazioni scientifiche sovranazionali (ISC, WFEO, IUGS e IUGG).
Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana
A sottolineare l’importanza di questo evento, al VI Forum Mondiale sulle Frane di Firenze è stata assegnata la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana, oltre al patrocinio di cinque Ministeri e di tre dipartimenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A capo del comitato organizzatore è Nicola Casagli, docente di Geologia applicata e presidente del Centro per la Protezione Civile dell’Ateneo fiorentino, affiancato da Paolo Canuti, titolare della Cattedra UNESCO e da Veronica Tofani, docente dell'Università di Firenze, segretario generale del congresso.
Dichiarazione di Firenze per la Riduzione del Rischio di Frana
Martedì 14 novembre i lavori prenderanno avvio con la cerimonia di apertura (ore 9), con i saluti istituzionali e videomessaggi di rappresentanti delle organizzazioni delle Nazioni Unite e dei Ministri dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e della Protezione Civile Nello Musumeci.
A seguire la tavola rotonda alla quale parteciperanno rappresentanti di FAO, UNESCO, UNDRR (United Nations Office for Disaster Risk Reduction) e delle organizzazioni scientifiche internazionali. A rappresentare l’Italia saranno il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il Presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) Stefano Laporta.
Al termine della mattina il Forum adotterà la Dichiarazione di Firenze per la Riduzione del Rischio di Frana.
“Si tratta di un documento di intenti, che indica un’importante direzione di lavoro – spiega Nicola Casagli che è anche presidente dell’International Consortium on Landslides (ICL), uno degli organismi promotori del Forum –. La Dichiarazione chiede a istituzioni ed entità a livello globale di aderire all’Impegno di Kyoto 2020 nell’ambito del Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030 e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile. Ma contiene anche la richiesta di impegno a tutti coloro che, come scienziati o tecnici, si occupano di frane a contribuire a una serie di pubblicazioni ad accesso aperto, perché le conoscenze possano diffondersi e favorire la collaborazione tra i governi, la società civile e le comunità scientifiche per ridurre i rischi connessi a queste catastrofi”.