Nei primi quattro mesi del 2015 in Italia la potenza fotovoltaica totale connessa è stata pari a 78,11 MW (16,74 MW a gennaio, 21,49 MW a febbraio, 21,11 MW a marzo e 18,77 MW ad aprile), in flessione del 50% circa rispetto allo stesso periodo del 2014.
Lo ha registrato Anie Rinnovabili attraverso la rielaborazione dei dati Gaudì del primo quadrimestre di quest'anno.
NEL 2014 IL CALO ERA STATO DI OLTRE IL 70%. “Siamo di fronte a dati che si riferiscono ad un quadrimestre, pertanto si tratta di dati statistici e non più di dati isolati”, sottolinea il vicepresidente di Anie Rinnovabili, Alberto Pinori. “Se paragoniamo i primi quattro mesi del 2014 con gli attuali, si nota una diminuzione di circa il 50%, senza dimenticare che il 2014 stesso aveva chiuso con un calo di oltre il 70% rispetto al 2013. I commenti, quindi, non possono essere positivi. Quello che preoccupa maggiormente – osserva Pinori - sono le connessioni di marzo e soprattutto aprile, che avrebbero potuto avvantaggiarsi delle positive condizioni meteorologiche. Anche in questi due mesi le connessioni sono state in linea con gennaio e febbraio 2015, il che è allarmante”.
Se il trend non migliorerà – aggiunge il vicepresidente Anie Rinnovabili - dobbiamo riconoscere che il mercato si attesterà sui 250 MW, valore ben lontano dai 500 MW previsti nei forecast di vari consulenti del settore e dai 400 MW circa connessi nel 2014. Un dato veramente troppo contenuto anche per chiamarsi mercato. Unico elemento che sfugge ancora è il dato legato al revamping (le sostituzioni di inverter e moduli di impianti già realizzati in passato) che Anie Rinnovabili conta di avere dal Gse per completare l'analisi. È assolutamente necessario – conclude Pinori - che il Gse riveda il documento da poco emanato per il mantenimento degli incentivi in Conto Energia. Come già comunicato, tali regole potrebbero rallentare gli efficientamenti degli impianti fotovoltaici esistenti che rappresentano una reale linfa per le aziende senza aggravio per le casse dello Stato e sulle componenti delle bollette elettriche.
CLASSI DI POTENZA. I dati rielaborati da Anie Rinnovabili evidenziano la buona tenuta degli impianti di media e piccola taglia: si tratta degli impianti del settore residenziale, di potenza compresa tra 3 e 6 kW con un potenza installata pari a 30,52 MW. Al secondo posto gli impianti di potenza compresa tra 20 e 200 kW, propria del settore industriale, con 15,96 MW di potenza connessa.
POTENZA CONNESSA, AI PRIMI POSTI LOMBARDIA, E. ROMAGNA E VENETO. Le regioni più attive in termini di potenza connessa sono la Lombardia con 11,91 MW installati, Emilia Romagna con 11,60 MW e Veneto 10,04 MW. Fanalini di coda la Basilicata con 0,33 MW, il Molise con 0,40 MW e la Valle D'Aosta con 0,14 MW.
Positivo l'andamento dell'area geografica Nord occidentale, caratterizzata da una potenza FV connessa pari a 19 MW. Nel dettaglio però si nota che il merito è in prevalenza della Lombardia, dove si registra oltre la metà della potenza dell'intera area: con 11,91 MW è la prima regione per potenza fotovoltaica connessa. Il dato si dimezza invece nella regione più estesa dell'area, il Piemonte dove si registrano 5,76 MW. Seguono Liguria (1,2 MW) e Valle d'Aosta (0,14 MW). Nella zona nordorientale, dove si registra oltre un quarto della potenza nazionale (25,17 MW), a fare da traino sono Veneto (10,04 MW) ed Emilia Romagna: quest'ultima con 11,6 MW di potenza connessa supera da sola l'intero Sud (fermo a quota 11,56 MW).
Simile il dato registrato in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, dove la potenza connessa raggiunge rispettivamente 1,83 MW e 1,7 MW. Discreta la potenza connessa dell'Italia centrale, pari a 14,94 MW. Il dato è raggiunto soprattutto grazie alle performance di Lazio e Toscana, dove si registrano rispettivamente 5,51 MW e 5,33 MW. Per quanto riguarda le altre regioni, il dato cala in relazione all'estensione geografica: seguono, infatti, Marche (2,17 MW) e Umbria (1,93 MW).
AL SUD POTENZIALE NON SFRUTTATO COMPLETAMENTE. Ancora non pienamente sfruttato è il potenziale di connessione dell'Italia meridionale: il Sud registra 11,56 MW di potenza FV connessa, senza particolari distinguo; va un po' meglio in Campania, che con 3,96 MW fa da traino alle altre regioni dell'area, e in Puglia (3,05 MW). Abruzzo e Calabria registrano rispettivamente una potenza connessa pari a 1,94 MW e 1,88 MW. Il dato peggiore (anche considerando lo scenario nazionale) infine riguarda la Basilicata che con 0,33 MW si posiziona davanti solo alla Valle d'Aosta (0,14 MW) e alle spalle del Molise (0,4 MW).
BUONI DATI NELLE ISOLE. Positivo il dato di potenza connessa riportato per quando riguarda le isole: Sicilia e Sardegna da sole registrano 7,78 MW. Il primato spetta comunque alla Sicilia, dove la potenza connessa raggiunge 5,01 MW, quasi il doppio della potenza registrata in Sardegna (2,77 MW).