“Il recepimento delle direttive europee sugli appalti, per il quale l’Autorità sta fornendo il proprio contributo sia attraverso una propria commissione di studio, sia mediante la partecipazione ad un tavolo tecnico presso il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, è un’occasione che non va assolutamente perduta”.
Lo ha sottolineato il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, nella sua relazione annuale al Parlamento sull’attività svolta nel 2014, presentata oggi alla Camera.
QUALIFICAZIONE DI COMMITTENTI E IMPRESE. “L’Autorità ha avuto più volte modo di richiamare l’attenzione – ricorda Cantone - sulla necessità di adottare meccanismi di qualificazione e di professionalizzazione delle stazioni appaltanti, che attribuiscano la gestione di procedure di affidamento in ragione delle reali capacità tecniche, amministrative e gestionali del buyer pubblico. Parallelamente, appare ormai inevitabile che nel sistema di affidamento dei contratti pubblici siano inseriti dei meccanismi che premino la reputazione delle imprese e valorizzino gli operatori che si siano dimostrati affidabili contraenti sotto il profilo, ad esempio, del rispetto dei tempi, dei costi e della collaborazione con l’ente committente”.
Il presidente Anac sottolinea che la qualificazione di committenti e imprese “è tra i punti significativi del disegno di legge delega per il recepimento delle direttive europee sugli appalti pubblici e un aspetto evidenziato dal Presidente dell’Autorità in occasione dell’audizione del 18 febbraio 2015 proprio sul disegno di legge delega per il recepimento delle direttive europee”.
SISTEMA AVCPASS. Secondo Cantone “andranno anche valutate le forme più opportune per semplificare i processi di acquisizione dei dati presso la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, talvolta incompleti anche a causa delle carenze rilevate nelle comunicazioni effettuate dai responsabili del procedimento e dagli Osservatori regionali per il tramite dei diversi sistemi di trasmissione; nonché per rilanciare il programma di semplificazione delle attività di verifica on line dei requisiti di partecipazione alle gare, cui l’Autorità ha risposto implementando il sistema AVCPASS che però, vuoi per le complessità del sistema stesso, vuoi per la rigidità delle condizioni a contorno, non ha restituito, finora, risultati soddisfacenti”.
FRAZIONAMENTO DEGLI APPALTI E PROCEDURE NEGOZIATE. Per quanto riguarda le procedure di affidamento, “interventi di tipo “puntuale” e recenti indagini su più ampia scala evidenziano il persistere di criticità legate al mancato rispetto di alcuni principi base stabiliti dalla normativa. Tra questi – spiega Cantone - si segnalano indici di potenziale ed artificioso frazionamento degli appalti in relazione a molti dei casi esaminati con riferimento all’indagine svolta sui comuni capoluogo di provincia, mentre relativamente ai comuni capoluogo di regione è stato riscontrato il ricorso frequente alle procedure negoziate. Benché una parte significativa degli affidamenti riguardi appalti di importo inferiore alle soglie comunitarie, è da rilevare come la modalità di selezione del contraente rientri nella discrezionalità tecnica della stazione appaltante, che ben potrebbe, anche per importi di minore entità, utilizzare procedure aperte o ristrette al fine di ottenere un maggior grado di concorrenza e possibili risparmi economici. Proprio sulle procedure negoziate e, in generale, sull’utilizzo di procedure derogatorie, si è richiamata più volte l’attenzione circa la necessità, anche in fase di recepimento delle direttive sugli appalti, di limitarne quanto più possibile il ricorso al fine di favorire procedure aperte, trasparenti e funzionali all’attuazione del più ampio confronto competitivo tra gli operatori economici”.
SUDDIVISIONE IN LOTTI FUNZIONALI PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE DELLE PMI. Il presidente dell'Autorità sottolinea che “lo sviluppo di una sana concorrenza è proprio uno degli aspetti su cui l’Autorità ha prestato particolare attenzione nel corso del 2014 fornendo, ad esempio, alle stazioni appaltanti indicazioni in merito alla necessità di definire requisiti di accesso proporzionati e ragionevoli e richiamando le stesse a un’adeguata suddivisione in lotti funzionali per favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese. In merito a tale secondo punto, un caso significativo ha riguardato la procedura di appalto per l’affidamento delle attività di gestione del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, rispetto al quale con parere di precontenzioso n. 15 del 25 febbraio 2015, l’Autorità ha valutato illegittima la scelta della stazione appaltante di non procedere ad aggiudicare per lotti distinti, le attività eterogenee poste in affidamento, per quanto funzionali alla gestione del Centro stesso. Peraltro, a seguito dei gravi fatti penali che stanno emergendo, l’Autorità ha avviato l’iter per il commissariamento dell’appalto ai sensi dell’art. 32 del d.l. 90/2014”.
STUDIO CONGIUNTO ANAC-ISTAT. A conferma che il contesto non è favorevole alla partecipazione delle piccole imprese al mercato degli appalti pubblici, Cantone cita “uno studio congiunto ANAC-ISTAT su un campione di imprese medio-piccole, in base al quale circa il 45% segnala che la mancata partecipazione al mercato dei contratti pubblici è dovuta a procedure non imparziali o a requisiti troppo stringenti. Il fenomeno della corruzione o del “favoritismo” risulta particolarmente sentito alla luce del fatto che la metà delle imprese intervistate che hanno partecipato a procedure di affidamento ha segnalato che il capitolato di gara è sembrato appositamente predisposto per favorire uno specifico concorrente”.
RITARDI E CONTENZIOSI NELLA FASE ESECUTIVA. Sul tema dell’esecuzione, l'Anac rileva, soprattutto nel settore della costruzione di infrastrutture viarie, “un quadro critico nel quale la fase realizzativa continua ad essere caratterizzata da forti ritardi e contenziosi, dall’apposizione di varianti e riserve, dovute anche a carenze nei processi “a monte” come, ad esempio, nella progettazione e nella valutazione dell’idoneità tecnico-economica delle aree interessate dai lavori. Tra le attività in corso di particolare rilievo nel settore delle infrastrutture, si segnalano le indagini sulla “Metro C” di Roma, sull’alta velocità a Firenze e gli accertamenti sul crollo del viadotto c.d. “Scorciavacche” sulla statale Palermo-Agrigento verificatosi agli inizi di gennaio 2015”.