“Per contribuire in modo efficace (anche sotto il profilo economico e occupazionale) al contenimento sotto 2 °C della crescita della temperatura globale, facendo il possibile per limitarla a 1,5 °C, come prescritto dall’Accordo di Parigi, occorre passare dalla definizione di una Strategia Energetica Nazionale (SEN) alla messa a punto di una Strategia Energetico-Climatica (SEC), con le seguenti caratteristiche: a) essere il più possibile condivisa, grazie a un approfondito processo preliminare di consultazione, b) avere come orizzonte temporale il 2050 e indicazioni operative al 2030; c) definire gli obiettivi e le azioni settoriali coerenti con il quadro strategico complessivo, massimizzando le reciproche sinergie”. E’ uno dei passaggi chiave del documento messo a punto dal Coordinamento Free – Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, che raggruppa oltre 20 associazioni del settore – illustrato da G.B. Zorzoli, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta alla Camera dei Deputati.
Il documento dal titolo “Una strategia energetico climatica per l’Italia” passa in rassegna gli esempi delle consultazioni preliminari che si sono svolte in Germania, Francia, Gran Bretagna per definire strategie energetico-climatiche condivise, che puntano ad obiettivi di lungo periodo: “Chiediamo dunque che si avvii un analogo processo partecipativo, che si concluda in tempi ragionevoli, dando chiare indicazioni al governo sui percorsi di decarbonizzazione in grado di modernizzare l’economia ed evitare investimenti inutili”.
“Per realizzare gli obiettivi indicati dall’Accordo di Parigi e dalla roadmap europea al 2050, lo sviluppo economico e sociale del nostro paese deve garantire una riduzione tra 80 e 95% delle emissioni climalteranti entro metà secolo rispetto al 1990. Compito della SEC è definire le trasformazioni richieste per realizzare queste condizioni e indicare le misure per attuarle, a partire da una crescita sostenuta dell’energia prodotta con fonti rinnovabili, in modo da coprire il 100% della domanda nel 2050: obiettivo conseguibile solo andando oltre il target attuale al 2030 (27%), superando il 30% e avvicinandosi al 40%.Si tratta di obiettivi al 2030 e al 2050 attuabili, se si realizza una parallela, altrettanto drastica riduzione della domanda a parità di servizi resi, dimezzandola a metà secolo.”
Il documento di Free si sofferma su sei settori dove è necessario intervenire per raggiungere gli obiettivi di una vera e propria Strategia energitico-climatica: agricoltura, industria, centri urbani, patrimonio forestale, territorio sostenibile, infrastrutture. Alla fine del documento Free chiede “una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio, auspicabilmente sotto la responsabilità di un sottosegretario con questa delega”. E Zorzoli aggiunge: “Il Coordinamento Free che ha per soci le maggiori associazioni italiane attive nei settori dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili di energia, chiede al Presidente del Consiglio e al Ministro dello Sviluppo economico di essere coinvolto nell’annunciata stesura di una nuova Sen, per contribuirvi sulla base delle indicazioni contenute nel presente documento”.
In allegato il documento del Coordinamento Free