In occasione del dibattito “Dalla parte della legalità” organizzato dall’Ance, il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Leopoldo Freyrie, ha sottolineato l'importanza della qualità della progettazione come strumento per battere le mafie e contrastare la loro infiltrazione negli appalti pubblici.
“Solo stabilendo che la qualità del progetto è il criterio per vincere le gare potremo colpire le mafie, che sugli appalti pubblici hanno costruito le fondamenta della loro economia ed avere, allo stesso tempo, buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo e che rispondono concretamente ai bisogni dei cittadini”, ha evidenziato Freyrie.
“Competenza, professionalità, cultura rappresentano il tallone di Achille delle mafie che non hanno problemi né a produrre certificati né a dimostrare volumi d’affari adeguati agli assurdi parametri stabiliti dall’odierno Codice degli Appalti, ma che, di certo, non possono prevedere la competenza di bravi architetti o di imprese di costruzioni serie”.
“È, infatti, nei progetti malfatti in sessanta giorni e mal pagati – sottolinea il presidente degli architetti italiani - che si annida la malavita che ha gioco facile nel chiedere la variante, nell’usare materiale scadente, nell’allungare i tempi della realizzazione, nel mettere qualche ferro in meno e scaricare i detriti tossici in una discarica abusiva”.
ELIMINARE IL SISTEMA DEL MASSIMO RIBASSO. Il Consiglio nazionale degli architetti continua a lanciare l’allarme “sulla assoluta pericolosità del sistema del massimo ribasso nel mercato dei Lavori Pubblici - che ci auguriamo venga eliminato dal nuovo Codice per le opere di architettura, ingegneria ed urbanistica - tanto più grave per la peculiarità della situazione italiana che vede questo mercato fortemente a rischio di infiltrazioni mafiose.”
CONCORSI DI PROGETTAZIONE. Inoltre, il Cnappc auspica “la promozione dei concorsi di progettazione, i soli in grado di garantire maggiore qualità e, nel contempo, di allineare il nostro Paese alle normative seguite da tutte le maggiori nazioni europee”.
INAUGURATA LA NUOVA SEDE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DELL’AQUILA. “Serve con urgenza - lo impongono le ultime vicende che riguardano l’Expo o il Mose - che nel nostro Paese si torni all'utilizzo dello strumento del concorso di architettura. Tornare a bandire i concorsi significa ridare centralità alla progettazione, rendere trasparente il mercato, sconfiggere mafie e corruttele; significa realizzare buona architettura; significa consentire ai professionisti, soprattutto ai giovani, di liberare le loro idee e la loro creatività”, ha detto Freyrie in occasione della inaugurazione della nuova sede dell’Ordine degli Architetti della provincia dell’Aquila.
Realizzata con il contributo del Consiglio Nazionale e la cui scelta progettuale è avvenuta attraverso un concorso, la sede è dedicata a Raffaele Sirica, alla guida degli architetti italiani dal 1998 al 2009.
“E’ un altro traguardo raggiunto – ha commentato Freyrie - verso la ricostruzione dell’Aquila, un ulteriore testimonianza che solo il concorso di architettura può valorizzare la qualità del progetto, ed il segno - dopo la collaborazione con il Comune nella riqualificazione di Piazza D’Armi - dell’impegno degli architetti italiani per la rinascita del capoluogo abruzzese”. “Tutto ciò nella consapevolezza che la qualità e la sicurezza del patrimonio edilizio nazionale, come è purtroppo stato drammaticamente dimostrato dal sisma che ha colpito l’Abruzzo, rappresentano elementi imprescindibili di tutti i processi di trasformazione del territorio”.
IL CASO DEL CORRISPETTIVO IN SPONSORIZZAZIONE. “Stigmatizziamo - conclude Freyrie - situazioni come quella del Comune di Ponte dell’Olio (Piacenza) dove il bando non prevede, di fatto, alcun compenso per il progettista dei lavori di riqualificazione di una scuola, ma solo che egli possa realizzare dei proventi che derivino dall’utilizzo di uno spazio pubblicitario messo a sua disposizione all’interno del cantiere (LEGGI TUTTO). Finché si riterrà che il progetto di architettura sia un inutile orpello da non pagare, invece che lo strumento per avere opere pubbliche di qualità, utili alla comunità e da realizzarsi al giusto costo e nei tempi programmati l'Italia continuerà ad essere la capitale degli scandali, delle incompiute e dello spreco di denaro pubblico”.