"Quello presentato oggi a Palmanova è il primo esempio di applicazione della legge regionale sul Riuso ed è un caso virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato: la legge ha attivato strumenti che già esistono consentendo di rammendare l'esistente, ovvero avviare programmazioni a lungo termine che incidono sulla Pianificazione urbanistica, sulle aree dismesse, sulle Politiche per la Casa".
Così la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, che assieme all'assessore regionale alle Infrastrutture e al Territorio Mariagrazia Santoro, ha partecipato stamattina alla presentazione del Progetto di rigenerazione urbana dell'Insula D10 di Palmanova, l'area che ospitava l'ex Ospedale civile e sulla quale è stato avviato un Progetto di recupero per la realizzazione di un intervento in parte residenziale e in parte adibito a servizi socio-sanitari.
"Questa iniziativa è la fotografia di come possiamo programmare e pianificare interventi sul territorio per limitare il consumo di suolo" ha detto Serracchiani precisando che "qui non sorgeranno solo residenze, ma vi è l'ambizione di attirare nuovi abitanti, attivando servizi in collaborazione con l'Azienda sanitaria e in piena sintonia con la Riforma della Sanità regionale".
Secondo Serracchiani "il circolo virtuoso creato sarà in grado di dare nuovo slancio anche all'economia del territorio, in particolare al settore edile".
Un Progetto reso possibile da una variante urbanistica al Piano regolatore comunale che, come ha spiegato il sindaco di Palmanova Francesco Martines, "ha limitato la superficie residenziale al 30% del totale, destinando il restante 70% a servizi".
Successivamente la legge regionale sul Riuso, che ha messo a disposizione complessivamente 11,5 milioni di euro per interventi di recupero di immobili privati dismessi nei centri storici, ha incentivato la realizzazione di Edilizia convenzionata.
Il Progetto prevede, infatti, la costruzione di 40 alloggi il cui prezzo di vendita finale sarà scontato di 30.000 euro ciascuno, grazie al contributo regionale a beneficio diretto dell'acquirente finale.
"Si tratta di un meccanismo di incentivo che viene riconosciuto come contributo alle imprese e viene girato direttamente ai cittadini al momento dell'acquisto" ha spiegato Santoro aggiungendo che "la convenzione tra Amministrazione comunale e impresa e tra impresa e Azienda sanitaria consente di ripensare completamente un pezzo di città".
Il progetto prevede infatti che venga realizzato, all'interno della medesima area, il Centro di Assistenza Primaria (CAP) previsto dalla Riforma della Sanità regionale, con i servizi territoriali di base come l'infermiere di comunità. L'intervento, che si estende su un'area di quasi 14.000 metri quadrati compresi tra Porta Cividale e l'ex Caserma Ederle, consentirà inoltre la restituzione al Comune di un tratto della Strada delle Milizie, che corre sotto la cinta bastionata rinascimentale, e la conservazione dell'edificio storico dell'ex Ospedale, risalente alla fine del 1800.
Il programma di rigenerazione urbana si collega poi alla riapertura della viabilità sul terzo anello, al recupero dell'intera Strada delle Milizie tra Porta Cividale e Porta Udine, e al programma pluriennale di interventi di riqualificazione e valorizzazione del sistema fortificatorio di difesa della Fortezza, che discende dall'Accordo tra Comune, Stato e Regione a difesa della città stellata candidata a patrimonio dell'UNESCO.