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Friuli Venezia Giulia: contributi ai Comuni per il teleriscaldamento a biomasse

I Comuni e le Unioni territoriali intercomunali possono presentare domanda entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del regolamento approvato dalla Giunta regionale

venerdì 20 ottobre 2017 - Redazione Build News

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La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato, su proposta dell'assessore regionale all'Ambiente, Sara Vito, il regolamento per la concessione di contributi alle Unioni territoriali Intercomunali (Uti) e ai Comuni per la progettazione e realizzazione di impianti di teleriscaldamento alimentati a biomasse.

Il regolamento prevede la concessione di contributi per l'installazione di centraline a biomasse e per il potenziamento di quelle esistenti, nonché per la realizzazione delle relative reti di teleriscaldamento o per l'estensione di reti esistenti alimentate da centraline a biomassa o per la realizzazione di nuovi allacciamenti a reti alimentate da centraline a biomassa.

I Comuni e le Unioni territoriali intercomunali possono presentare domanda entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del regolamento.

"All'interno del piano energetico regionale - ha spiegato Vito - la Regione riconosce l'importanza delle reti di teleriscaldamento, in particolare di quelle alimentate a biomassa, in coerenza con i piani d'azione nazionali per le energie rinnovabili che attribuiscono agli Stati membri dell'Unione europea la necessità di raggiungere gli obiettivi nazionali di produzione di energia da fonti rinnovabili. In quest'ambito - ha proseguito Vito - abbiamo pensato a misure specifiche per l'incentivazione alla realizzazione di nuove reti di teleriscaldamento ma anche all'estensione di reti esistenti".

Secondo Vito, infatti, "è un'azione doverosa non solo perché attua una prescrizione normativa ma perché contribuisce attivamente, a partire dagli enti pubblici, alla creazione di una cultura del risparmio energetico e dell'ottimizzazione delle risorse esistenti". Come ha rilevato ancora l'assessore, "questo tipo di tecnologia sta trovando grande diffusione in tutta la Comunità europea anche in ragione del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e riduzione delle emissioni in atmosfera: le centraline che producono il calore distribuito dalla rete di teleriscaldamento non utilizzano combustibili fossili ma biomasse di origine vegetale, come il cippato di legno, garantendo un beneficio ambientale in termini di riduzione dell'anidride carbonica emessa in atmosfera e di risparmio sulle tonnellate equivalenti di petrolio".

"Inoltre - ha evidenziato Vito - l'utilizzo del calore proveniente dalla rete di teleriscaldamento permette lo spegnimento delle caldaie con l'ulteriore beneficio di ridurre le emissioni inquinanti a livello locale e migliorare la qualità dell'aria".

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