Via libera dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell'assessore all'Ambiente e all'Energia Sara Vito, al Piano Energetico Regionale (P.E.R.), che – spiega una nota della Regione - “sarà ora pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione (BUR) e sul sito internet istituzionale”.
"Si conclude il percorso - ha commentato l'assessore Vito - di uno strumento che fornisce al sistema Friuli Venezia Giulia una strategia energetica assolutamente innovativa e in linea con i grandi obiettivi internazionali. Il P.E.R. mira a valorizzare le eccellenze esistenti, a investire su innovazione e ricerca, ad attuare una politica fondata sulla combinazione di risparmio, efficienza e utilizzo delle fonti rinnovabili, diminuendone i costi di utilizzo".
"In questa prima parte di mandato sono stati numerosi gli investimenti che hanno di fatto anticipato i contenuti del Piano" ha puntualizzato Vito, ricordando i 19,2 milioni di euro per gli interventi sulla prima casa finalizzati al risparmio energetico, i 3,3 milioni di euro per l'acquisto di veicoli ecologici o ibridi e per l'acquisto di biciclette a pedalata assistita, i 12 milioni di euro per l'efficientamento della pubblica illuminazione, l'utilizzo di biomasse e la riqualificazione energetica del settore produttivo e gli 11,4 milioni di euro per la diversificazione energetica delle aziende agricole, senza dimenticare i 57,5 milioni di euro previsti dalla Programmazione europea 2014-2020 per la riqualificazione energetica di edifici scolastici e strutture ospedaliere e sanitarie.
LE DIRETTRICI. Le misure contenute nel Piano intercettano diverse direttrici: trasformazione degli impianti tradizionali di produzione di energia in impianti più sostenibili, aumento dell'efficienza energetica, incentivazione della conoscenza, sviluppo della mobilità sostenibile, riduzione delle emissioni di gas climalteranti, realizzazione di infrastrutture transfrontaliere. Non mancano precise indicazioni per quanto concerne le grandi infrastrutture energetiche.
Dalla Centrale termoelettrica di Monfalcone, dove si intende superare l'utilizzo del carbone, promuovendo uno scenario di transizione, attraverso l'utilizzo del gas o di fonti rinnovabili, al Rigassificatore di Zaule, per il quale è ribadita la volontà di non autorizzare un progetto sovradimensionato e in contrasto con il modello di sviluppo del Porto di Trieste.
Contrarietà viene espressa anche alla costruzione dell'Elettrodotto Udine Ovest-Okroglo (Slovenia), che andrebbe ad attraversare le Valli del Natisone, così come si ribadisce il parere negativo della Regione alla costruzione dell'Elettrodotto aereo Somplago-Wurmlach (Austria), confermando invece la disponibilità a un eventuale progetto interrato transfrontaliero.
"Con il P.E.R., il Friuli Venezia Giulia si pone all'avanguardia rispetto a un tema al centro del dibattito globale" ha affermato l'assessore all'Ambiente. "Abbiamo rispettato i tempi che ci eravamo fissati per l'approvazione del documento, aprendoci al confronto e accogliendo numerose osservazioni provenienti da Enti locali, associazioni di categoria, sindacati e associazioni ambientaliste".
"Il 2016 sarà l'anno della fase attuativa del Piano" ha concluso Vito. "In particolare, ci metteremo subito al lavoro per valutare, assieme all'Università di Udine, le ricadute socio-economiche e anche occupazionali delle singole misure previste dal P.E.R. in modo da individuare le priorità".