Estate. Ferie. Abitazioni che rimangono incustodite. Ritorna la paura dei furti. Anche se, come certifica il Viminale, nel 2017 i furti nelle abitazioni denunciati in Italia sono diminuiti, passando dai 214.053 del 2016 a 192.681, quasi il 10% in meno.
Per chi ama le statistiche – si legge in una indagine curata dal Centro studi CNA in collaborazione con CNA Installazione e Impianti – sono 528 al giorno, 22 l’ora, uno ogni tre minuti circa. Senza tener conto di quanti sfuggono alle indagini perché le vittime sono scoraggiate e nemmeno si recano alla più vicina caserma o al più vicino commissariato.
Che cosa succede dopo la denuncia? Solo di tre furti in abitazione su cento sono scoperti gli autori. In Germania sono 55 su cento, sottolinea l’ultimo Rapporto di Transcrime, il Centro di ricerca di criminologia dell’Università Cattolica di Milano. Completa il quadro una indagine Eurostat-Unodc aggiornata al 2015 che colloca il nostro Paese per tasso di furti nelle abitazioni al quinto posto in Europa. Peggio di tutti i “pari taglia”: Francia, Germania, Regno Unito, Spagna.
Nel suo ultimo Rapporto, il Censis rileva che oltre 19 milioni di italiani (vale a dire più di tre famiglie su dieci) percepiscono il rischio della criminalità nel territorio in cui vivono. E che la criminalità è ritenuta il quarto più grave problema nazionale, dopo la mancanza di lavoro, l’evasione fiscale e l’eccessivo prelievo fiscale. Forse è per questo che le famiglie maggiormente avvedute, disponibilità economica permettendo, stanno decidendo in misura crescente di correre ai ripari. Installando porte blindate con serrature sempre più sofisticate, sistemi d’allarme, inferriate a porte e/o finestre, vetri e infissi anti-intrusione, telecamere.
Il merito del calo dei furti nelle abitazioni, probabilmente, è legato anche alla massiccia prevenzione messa in campo nelle case italiane. Dal Censis si apprende che il 66,3% delle famiglie ha installato la porta blindata, il 42% un sistema d’allarme, il 33,5% inferriate a porte e/o finestre, il 31% infissi e vetri anti-intrusione, il 30,7% telecamere. Con numerosi nuclei, ovviamente, che hanno installato più dispositivi.
IL PAESE DELLE PORTE BLINDATE. Su quasi 30 milioni di immobili dotati di utenze domestiche (acqua, elettricità, gas) sono installate quasi 19 milioni e 900mila porte blindate. I sistemi d’allarme ammontano a 12,6 milioni. Oltre 10 milioni di abitazioni dispongono di inferriate a porte e/o finestre. Infissi e vetri anti-intrusione sono montati in 9,3 milioni di abitazioni. E in oltre 9,2 milioni di case ci sono telecamere per scoprire che cosa succede nei dintorni e/o all’interno dell’immobile.
TANTE ABITAZIONI ANCORA INDIFESE. Eppure ci sono ancora tantissime abitazioni indifese e ancora troppe persone che sembrano attendere il primo furto – o, se va bene, il primo tentativo di furto – per correre ai ripari. Un comportamento molto rischioso, soprattutto all’approssimarsi del grande esodo estivo e dello svuotamento dei centri abitati a favore delle località di vacanza. Una transumanza che tradizionalmente favorisce i “topi d’appartamento”.
I SUGGERIMENTI DI CNA INSTALLAZIONE E IMPIANTI. Ma come fare per evitare brutte sorprese al ritorno delle vacanze e in genere al rientro a casa? Prima di tutto rifuggendo dal raccontare attraverso i social media i propri spostamenti, magari accompagnati anche da foto di Paesi lontani. Molti, infatti, non resistono alla tentazione di far sapere ad amici, parenti e colleghi (ma spesso anche a sconosciuti, o quasi) di essere lontani da casa e di non tornarci in tempi brevi.
E’ necessario, poi, installare impianti anti-furto i più sofisticati possibile, tenendo conto che i delinquenti sono molto aggiornati sulle innovazioni tecnologiche. E rivolgersi esclusivamente a installatori abilitati, dei quali potersi fidare tanto per professionalità quanto per onestà. Le nuove disposizioni in materia di privacy, adottate di recente sulla scorta del Regolamento europeo, hanno inoltre un notevole impatto sulla videosorveglianza in quanto, per poter garantire l’utilizzo corretto delle telecamere, sono richieste rigorose e certificate competenze.
QUANTO COSTA RENDERE SICURA UN’ABITAZIONE. Mettere in sicurezza un’abitazione non è una passeggiata. Ma richiede meno di quanto si possa credere. E c’è una soluzione per tutte (o quasi) le tasche. Complessivamente può richiedere da 4mila a 16mila euro. A seconda delle dimensioni e delle apparecchiature scelte. In dettaglio. Per una porta blindata si spende da 1500 a 5mila euro. I sistemi di allarme vanno da 150/300 euro (modelli economici) passando per 300/500 euro (tipologia media) a 500/mille euro per i prodotti semi-professionali. Per le telecamere interne bastano cento euro, per le esterne tra i 120 e i 150 euro. Diverse le tipologie di inferriate alle finestre. I costi minimi sono di 120 euro al metro quadrato (mq) per l’inferriata estensibile in alluminio, di 200 euro al mq per l’inferriata fissa in ferro, di 400 euro al mq per l’inferriata a battente, di 600 euro al mq per l’inferriata a scomparsa. Le finestre anti-sfondamento hanno un prezzo di 200/250 euro al metro quadro.