L’Autorità antitrust ha sanzionato, per oltre 23 milioni di euro complessivamente, le principali società di revisione e consulenza appartenenti ai network internazionali Deloitte, KPMG, Ernst&Young e PWC (noti anche come “big four”).
L’Autorità, presieduta da Giovanni Pitruzzella, ha accertato l’esistenza di un’intesa restrittiva della concorrenza, in violazione dell’articolo 101 del TFUE, per mezzo della quale le “big four” hanno condizionato l’esito della gara bandita da CONSIP per l’affidamento dei servizi di supporto e assistenza tecnica alle Pubbliche Amministrazioni per l’esercizio e lo sviluppo della funzione di sorveglianza e audit dei programmi cofinanziati dall’Unione Europea (“gara Consip AdA”), il cui valore ammonta a circa 66 milioni di euro.
In particolare, l’Autorità ha accertato che la collusione si è realizzata attraverso la partecipazione “a scacchiera” ai lotti di gara; infatti, ogni network ha presentato sconti più elevati nei lotti ad esso “assegnati” sulla base del disegno spartitorio, senza sovrapporsi sui lotti di interesse degli altri network ovvero presentando offerte di appoggio del tutto inidonee a vincere il lotto. In tal modo le imprese hanno annullato, di fatto, il reciproco confronto concorrenziale nello svolgimento della gara per spartirsi i lotti e neutralizzare la concorrenza esterna al cartello.
L’intesa oggetto dell’istruttoria, che rientra tra le più gravi violazioni del diritto della concorrenza, è stata pienamente attuata e ha inevitabilmente influenzato gli esiti della procedura con riguardo a tutti i lotti messi a gara. Se, infatti, le strategie partecipative di tutti i soggetti coinvolti nell’intesa fossero state assunte autonomamente e, dunque, guidate da logiche di confronto competitivo, si sarebbe assistito a risultati maggiormente favorevoli per la stazione appaltante sia da un punto di vista economico, sia con riferimento al servizio tecnico oggetto della gara.