Nel 2019 calano in Italia le nuove società di circa l’8% e il decremento più vistoso, per numero, si ha tra le società di capitali che passano da 56.309 nel 2018 a 51.933 nel 2019 (-7,7%). Aumentano del 3,52% gli scioglimenti delle imprese, segno che complessivamente l’economia continua a vivere una fase di crisi. E’ quanto emerge dalle rilevazioni effettuate dal Notariato contenute nel Rapporto dati statistici notarili - primo semestre 2019 pubblicato sul sito www.notariato.it. La rilevazione sull’attività notarile è stata condotta dal Consiglio Nazionale del Notariato, attraverso un’applicazione dedicata realizzata da Notartel, la società informatica del Notariato italiano, presso tutti i notai in esercizio. Nel complesso crescono le costituzioni di ATI (Associazioni Temporanee di Impresa) seppure di poco (+3,49%), strumento tipico per partecipare a gare d’appalto pubbliche, che evidenziano una vivacità nel settore delle opere pubbliche anche nel primo semestre 2019, ma sono in calo le società di persone che registrano una diminuzione significativa dalle 10.637 del 2018 alle 9.070 del 2019 (-14.73%), così come si riducono le costituzioni di società cooperative da 1.533 nel primo semestre 2018 alle 1.209 dello stesso periodo del 2019 (-21%).
QUALI SONO LE PRINCIPALI OPERAZIONI SOCIETARIE E DOVE AVVENGONO. Le costituzioni rimangono concentrate al Nord-Ovest, con il Trentino Alto Adige unica regione a mostrare un incremento nelle costituzioni di nuove società, sia in termini assoluti che in relazione ai tassi demografici, mentre il Nord-Est e le Isole confermano il dato inferiore al resto d’Italia già registrato nelle precedenti rilevazioni.
In relazione alla stagionalità le costituzioni sono più numerose a gennaio e febbraio, mentre diminuiscono progressivamente durante i restanti mesi del semestre.
Per gli scioglimenti l’incremento per il primo semestre 2019 rispetto al 2018 è concentrato tra gennaio, febbraio e aprile. Inoltre sono stati effettuati un maggior numero di scioglimenti nel primo semestre del 2019 tra le società di capitali (+3,04%) e quelle di persone (+6,57%).
Le modifiche societarie (che di norma rappresentano indicatori di evoluzione nelle società esistenti, al fine di adeguarle a nuove esigenze, ma che possono anche sottendere manifestazioni di difficoltà – si pensi alle riduzioni di capitale per perdite) sono in controtendenza e risultano in leggero aumento (circa 1%). La regione che percentualmente ha visto l’incremento maggiore di tale tipologia di atti è la Liguria con un +14% rispetto al I semestre 2018, dato confermato anche in relazione ai tassi demografici.
I mesi in cui si concentrano tali tipi di atti sono in entrambi i semestri di riferimento maggio e giugno, probabilmente in corrispondenza con l’approvazione dei bilanci.
Le operazioni straordinarie (fusioni, scissioni e trasformazioni), anch’esse spia di una necessità di riorganizzazioni aziendali di norma giustificate da una riduzione di costi e di apparati organizzativi, sono parimenti in leggero aumento, anche se il 27% di queste atti è concentrato in Lombardia, mentre la regione che ne ha il più alto tasso demografico è il Trentino-Alto Adige. Esaminando nel dettaglio le operazioni si assiste ad un aumento del 2,67% delle operazioni di fusione, del 3,75% per le scissioni. Diminuiscono del 2,66% le operazioni di trasformazione da società di persone a società di capitale e viceversa aumentano dell’1,46% le operazioni di trasformazione da società di capitale a società di persone.
Come le modifiche, anche le operazioni straordinarie si concentrano soprattutto a giugno, anche se nel raffronto tra i due semestri l’incremento maggiore tra il primo semestre 2018 e quello del 2019 si registra in aprile.
IN AUMENTO DEL 3% LE COSTITUZIONI DI ATTIVITÀ A CONDUZIONE FAMILIARE. Rispetto al primo semestre 2018 sono in leggero aumento (circa il 3%) le costituzioni di attività di impresa a conduzione familiare (ovvero le imprese individuali gestite anche grazie ai familiari dell’imprenditore ex. art 230 bis c.c.), la cui distribuzione geografica segnala una leggera flessione al Nord e una ripresa al Centro-Sud, pur rimanendo nettamente prevalente al Nord: circa il 57% delle imprese familiari, infatti, sono localizzate tra Nord-Ovest e Nord-Est mentre le regioni con il maggior incremento rispetto al primo semestre 2018 risultano essere la Calabria, con un +61,76% e la Campania con un +45,07%. Rispetto alla stagionalità è il mese di marzo quello in cui si registrano il maggior numero di enunciazioni, con un incremento rispetto all’analogo mese del 2018 di circa il 10%. Confermate le differenze di genere con una netta prevalenza degli uomini (circa il 60%) rispetto alle donne tra i familiari compartecipi, anche se complessivamente calano leggermente i numeri dei collaboratori: 1.707 nel primo semestre 2019 contro i 1.762 del medesimo periodo del 2018. Dal punto di vista anagrafico se ancora prevalenti sono le fasce d’età tra i 18 e i 55, nel 2019 un piccolo aumento tra i collaboratori si registra tra i 56 e i 75 anni.