“Noi abbiamo una situazione a livello europeo che non è uniforme e che vede il nostro Paese e la Francia in condizione di disparità rispetto al resto del territorio interessato dalla produzione di energia idroelettrica. La questione italiana, in particolare, è veramente paradossale: abbiamo infatti una legge del 1999 che obbliga a fare le gare e un Governo che, entro sei mesi, avrebbe dovuto emanare i decreti attuativi, invece, a distanza di quasi 17 anni ancora non ha provveduto, nel frattempo lo stesso Governo ha impugnato puntualmente tutte le leggi regionali fatte anche a causa della sua inadempienza e, a fronte di tutto questo, abbiamo una sanzione europea, che punisce proprio perché inadempienti. Tutto ciò disegna una situazione paradossale”.
Lo ha detto il sottosegretario di Regione Lombardia ai Rapporti con il Consiglio regionale, Politiche per la Montagna, Macroregione alpina (Eusalp), Quattro motori per l'Europa e Programmazione negoziata Ugo Parolo, a Novate Mezzola (Sondrio), nell'ambito della visita alla centrale Edison di Campo, con il presidente Roberto Maroni e l'assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Terzi.
LA LOMBARDIA PRODUCE UN QUARTO DELL'ENERGIA IDROELETTRICA NAZIONALE. "Per la Lombardia questo è ancora meno accettabile - ha spiegato Parolo -, perché la Lombardia produce un quarto dell'energia idroelettrica del Paese. Eppure in Lombardia metà della potenza istallata oggi è senza concessioni. Oggi infatti i concessionari, da un lato, utilizzano un bene pubblico, l'acqua, senza averne titolo e, dall'altro, gli stessi concessionari, spesso società grosse, quotate in borsa, hanno un danno, perché non possono nemmeno programmare gli investimenti, un danno sugli azionisti, che si ripercuote sui cittadini".
SE VINCE IL SÌ ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE L'ENERGIA DIVENTA MATERIA ESCLUSIVA DELLO STATO. "Molto dipenderà dal referendum del 4 dicembre - ha proseguito Parolo -, perché sappiamo che, se dovesse passare la riforma costituzionale, l'energia diventerebbe materia esclusiva dello Stato e, se il Governo dovesse a quel punto gestirla con i metodi adottati finora, ci sarebbe molto di cui preoccuparsi".
"La possibilità che oggi ci viene dunque offerta di rafforzare il rapporto tra Edison e il territorio, attraverso un Tavolo che possa mettere in campo azioni importanti per entrambe le parti - ha concluso il sottosegretario - è un segnale assolutamente strategico. L'impatto del territorio va rinegoziato e in maniera equa per tutti: sarebbe assolutamente un'azione fuori luogo assumere provvedimenti che non tengano conto di questi aspetti. Se noi cominciamo a lavorare in questa direzione, aiuteremo chi deve decidere a decidere in maniera adeguata".