L'articolo "Diesel exhaust particulate emissions and in vitro toxicity from Euro 3 and Euro 6 vehicles", pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Pollution (IF = 8.071) riporta i risultati ottenuti nell’ambito del dottorato di ricerca “Study on the bio-interaction and toxic effects of particles emitted from different sources: contribution to risk management”, co-finanziato da Innovhub SSI e dall’Università di Milano Bicocca e realizzato presso il Dipartimento universitario di Scienze dell'Ambiente e della Terra e il Laboratorio Emissioni - Settore Fonti Mobili di Innovhub SSI.
I processi di combustione incompleta nei motori diesel producono particelle responsabili dell’aumento delle concentrazioni di particolato in atmosfera. In questo studio, di recente pubblicazione, sono state investigate e confrontate le emissioni di particelle generate allo scarico di due autoveicoli diesel guidati su banco rulli in laboratorio: un Euro 3 e un Euro 6 equipaggiato con filtro anti-particolato (Diesel Particulate Filter - DPF).
Si è dimostrato che l’emissione di particelle dell’autoveicolo Euro 3 è stata costantemente ben superiore rispetto all’Euro 6, tranne che in corrispondenza della rigenerazione del DPF, durante la quale è stata misurata un’emissione significativa di nanoparticelle che possono determinare una maggior deposizione polmonare rispetto a quelle più grandi. Dall’analisi delle particelle emesse dai due mezzi emergono diverse caratteristiche chimico-fisiche: quelle emesse dall’Euro 3 presentano un contenuto maggiore di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), mentre quelle emesse dall’Euro 6 durante la rigenerazione del DPF risultano arricchite in alcuni metalli (tra i quali Ferro, Zinco e Zirconio). Questa diversa composizione chimica potrebbe essere alla base anche delle diverse risposte biologiche osservate in vitro: le particelle emesse dall’Euro 3 attivano una risposta infiammatoria e pro-carcinogena, mentre quelle emesse dall’Euro 6 durante la rigenerazione del DPF determinano risposte biologiche minori, tra cui l’espressione di marcatori coinvolti nel danno al DNA.
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di Franco Metta