Attraverso la diffusione del GNL (gas naturale liquefatto) è possibile conseguire rilevanti obiettivi di politica ambientale, sia in termini di riduzione delle emissioni inquinanti per la qualità dell’aria, che di contenimento delle emissioni di CO2.
Lo sostiene uno studio di REF-E sulla competitività degli usi finali del GNL nella realtà italiana dei settori target, che conferma un potenziale di penetrazione significativo in linea con gli obiettivi delle politiche UE e dei primi scenari elaborati dal Governo.
NORMATIVA UE. La normativa europea ha da tempo riconosciuto il potenziale del GNL come combustibile alternativo, imponendo che entro 2016 ogni paese definisca obiettivi e misure per lo sviluppo delle infrastrutture che possano consentire l’uso del GNL come combustibile nel trasporto marittimo e stradale pesante in sostituzione dei prodotti petroliferi oggi utilizzati.
L’Italia ha di recente avviato il processo di definizione di una propria politica di promozione della filiera del GNL, con la Sardegna che potrebbe fare da propulsore, avendo rinunciato all’importazione di gas naturale tramite gasdotto.
I SETTORI TARGET. I settori target sono il trasporto marittimo, il trasporto stradale pesante e le utenze industriali off-grid che nel complesso costituiscono circa l’11% dei consumi finali del paese, che potrebbero essere coperti in larga parte dal gas naturale tramite lo sviluppo della filiera del GNL.
La filiera degli usi finali del GNL, già sviluppata a livello internazionale in base a specifici driver, sta dunque muovendo i primi passi anche nella realtà italiana. Ciò è dovuto alle aspettative di mercato degli operatori interessati, connesse anche al ruolo crescente attribuito alla filiera del GNL nelle politiche energetiche dell’UE. I primissimi casi in Italia, a servizio di utenze industriali off-grid o di distributori di CNG, si stanno diffondendo in assenza di politiche specifiche, nonché dell’infrastruttura di base, costituita dai punti di approvvigionamento per i mezzi utilizzati nella distribuzione (autocisterne o navi cisterna).
LE POLITICHE NECESSARIE PER LO SVILUPPO DELLA FILIERA. La diffusione degli usi finali del GNL in Italia richiede però il superamento del gap infrastrutturale nel primo anello della filiera distributiva, con gli interventi possibili presso i terminali esistenti e la realizzazione di una rete di stoccaggi costieri intermedi. Elementi essenziali delle politiche necessarie per lo sviluppo della filiera sono inoltre la stabilità dell’attuale regime fiscale per i prodotti energetici e la funzionalità dei regimi autorizzativi per le nuove infrastrutture necessarie. Misure di sostegno nella fase iniziale di sviluppo della filiera potrebbero essere necessarie per gli investimenti più rilevanti nelle infrastrutture di base della catena distributiva (depositi costieri e navi cisterna) e per la riconversione dei mezzi navali utilizzando gli strumenti offerti a livello UE.