Si è svolta nei giorni scorsi all’Auditorium Antonianum di Roma l'edizione 2017 di “Valore geometra, una professione in campo per il Paese”, incontro annuale con i dirigenti di categoria sul territorio che ha richiamato oltre mille geometri liberi professionisti per una giornata formativa e informativa sugli scenari futuri che si prospettano per la professione.
I professori del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Genova – Enrico Ivaldi ed Elena Monorchio – hanno illustrato gli esiti di una ricerca dalla quale è emerso che la fondata polivalenza professionale del geometra ha permesso ai suoi rappresentanti di affrontare le contrazioni del mercato e mantenere meglio la diminuzione del reddito, modificando la tipologia dei servizi di consulenza offerti e confermando quella capacità di adattamento alle nuove esigenze di questa figura, che ha iniziato ad annoverare in portafoglio le imprese, gli enti territoriali, i condomini, oltre alla Pubblica Amministrazione e ai clienti privati.
Un altro aspetto da sottolineare è la rapidità con cui i giovani che si affacciano a questa professione riescono ad ottenere l’indipendenza economica: tra gli under 35 oltre il 50% - secondo l’indagine dell’ateneo di Genova - risulta vivere fuori di casa, da solo, con un convivente e in alcuni casi già con una famiglia con uno o più figli. Una novità, quest’ultima, in controtendenza rispetto alla media del nostro Paese nel quale la netta maggioranza degli under 35 vive ancora con i genitori.
Ciò però non vuol dire, ovviamente, che per i geometri il presente e il futuro siano tutti rose e fiori. Le questioni da affrontare non mancano, così come i punti di debolezza. Innanzitutto – per riprendere le parole del Presidente della Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri Fausto Amadasi – occorre far sì che vi sia “una maggiore qualificazione professionale della categoria, anche attraverso un apposito e specifico percorso di laurea”. Da questo punto di vista non ci sono dubbi: “La formazione specialistica consente ai giovani di ottenere maggiori fatturati e maggiori volumi d’affari”.
INTENSIFICARE IL PROCESSO DI AGGREGAZIONE TRA I GEOMETRI. Sempre sotto il profilo dei passi in avanti ancora da fare, a porre in risalto un altro elemento fondamentale, è stato Diego Buono (Vice Presidente Cassa Previdenza e Assistenza Geometri liberi professionisti), il quale ha posto l’accento sulla necessità di intensificare il processo di aggregazione tra i geometri, con l’obiettivo di fornire prestazioni integrate ai clienti e di aumentare il fatturato dei singoli professionisti. Pure in questo caso sono i numeri a far emergere con chiarezza l’importanza del passaggio disegnato dal Vice Presidente Diego Buono: i redditi percepiti dai geometri che lavorano in studi aggregati sono, infatti, nettamente superiori a quelli ottenuti in media. “Un discorso che vale per tutte le fasce d’età, compresi gli under 35”, ha evidenziato ancora Diego Buono. Ad esempio, nel 2016 il reddito medio dei geometri è stato di 23mila euro, mentre per chi lavora in uno studio associato di quasi 40mila. Una considerazione da estendere anche alle STP – le società tra professionisti – a proposito delle quali, è stato presentato alla platea anche uno dei più virtuosi esempi italiani: quello di Urbique, rappresentata dall’amministratore delegato Roberto Brunialti. Il manager ha raccontato dal palco il successo di questa esperienza nella quale i benefici per i geometri soci sono numerosi, a partire dai guadagni annui che riescono ad ottenere. “Almeno il 75% dei ricavi è girato direttamente al professionista”, ha spiegato Roberto Brunialti.
COME STA CAMBIANDO E CAMBIERÀ ANCORA IN FUTURO LA FIGURA DEL GEOMETRA? A questa domanda ha risposto il sociologo e Presidente di Future Concept Lab Francesco Morace che ha indicato le sfide dell’oggi e del domani. “Il tempo è diventato il principale lusso”, ha sottolineato prima di osservare come i geometri possano diventare sempre più “facilitatori della vita delle persone”. Una missione ben resa con poche, semplici e chiare espressioni: “Rigenerare, riqualificare, sostenere i clienti e semplificare la loro vita”. E, quindi, il radicamento del professionista nel territorio e alla comunità di riferimento – una delle caratteristiche principali di questa professione – rafforzerà la peculiarità di sapersi aggiornarsi e formarsi in modo continuo e specifico. Un modus che dall’esperto viene riassunto così: “Il saper fare rimane decisivo, ma bisogna anche saper imparare”.
I GIOVANI GEOMETRI TROVANO IMPIEGO PRIMA DEI LORO COETANEI DIPLOMATI IN ALTRI INDIRIZZI. “I giovani geometri trovano impiego prima dei loro coetanei diplomati in altri indirizzi ma occorre fare di più; sia per motivarli maggiormente nella scelta di questa professione, sia per sostenerli una volta che hanno intrapreso questo cammino. L’avvio di un’attività è un momento sempre difficile”, ha evidenziato il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati Maurizio Savoncelli. Il tutto, però, senza dimenticare “chi ha dai 35 a più di 50 anni e rappresenta lo zoccolo duro della nostra professione”.
SISMABONUS. “Le opportunità, comunque, non mancano e in questo momento", ha osservato ancora il Presidente Savoncelli, "voglio ricordare la possibilità riservata ai cittadini di poter mettere in sicurezza la propria abitazione con il ‘sisma bonus’, l’agevolazione inserita nel testo della Legge di Bilancio 2017, che prevede la possibilità di fruire di un’importante detrazione fiscale sugli interventi di adeguamento sismico delle case, degli immobili delle attività produttive e dei condomini. Si tratta di risorse che ci sono già: si tratta dei soldi del cittadino che vengono poi rimborsati dallo Stato nelle percentuali che conosciamo. Non è una misura che scade a fine anno, come spesso è accaduto in passato; vale cinque anni e, con molta probabilità, verrà prorogata. Abbiamo tutto il tempo per spiegare ai cittadini, alle famiglie e ai condomini l’importanza di questo strumento, la convenienza economica e la sua importanza per contribuire mettere in sicurezza i nostri edifici e le nostre città”.