Per la prima volta dopo quasi 90 anni, è stata presentata ieri alla Camera dei Deputati una proposta di legge per la riforma del percorso di accesso alla professione di geometra, a firma dell’On.le Simona Flavia Malpezzi (PD) della Commissione Cultura.
La proposta di legge istituisce una nuova laurea universitaria da frequentare obbligatoriamente per conseguire un titolo triennale che abilita direttamente al mondo del lavoro. Al percorso didattico sarà possibile accedere dopo il diploma di scuola media superiore rilasciato dagli Istituti Tecnici, settore Tecnologico, indirizzo "Costruzioni, Ambiente e Territorio" (CAT).
“Ci piace considerarla una sfida. E’ una proposta – ha sottolineato Simona Flavia Malpezzi - che può riaprire il mondo delle lauree professionalizzanti e dare un contributo a quella che è la professione del geometra. Un supporto che non va solo ai professionisti che ci sono già oggi ma anche agli studenti, garantendo un percorso chiaro e certo, con una laurea che finalmente è anche abilitante e, pertanto, molto vicina al lavoro che poi loro saranno chiamati a svolgere. E’ una soluzione che porta chiarezza e semplicità nel sistema ed è un modello che potrebbe anche essere applicato per tutti gli altri tipi di ordini.”
In Italia la professione di geometra è ancora regolamentata dal Regio Decreto risalente al 1929 e viene svolta oggi da oltre 100mila professionisti, di cui almeno 9mila sono donne: la loro presenza negli ultimi anni è in crescita del 15%. Gli studi professionali del geometra sono ampiamente diffusi nel territorio nazionale e non esiste comune italiano che ne sia privo. Per allestire uno studio, i costi da sostenere possono variare da 10mila a 15mila euro.
“La proposta – spiega l’On. Manuela Ghizzoni, Responsabile Università del Partito Democratico - rappresenta la volontà di costruire dei percorsi didattici per i geometri che possano rafforzare le competenze, sia a livello teorico e sia a livello pratico. La proposta non entra nel merito degli insegnamenti che dovrebbero caratterizzare la laurea perché non abbiamo intenzione di “ingessare” ora con una legge i contenuti culturali formativi che dovranno invece nel tempo modificarsi rispetto alle esigenze della professione. La proposta – precisa Ghizzoni - prevede di affidare a un decreto ministeriale successivo i contenuti specifici in termini di esami da sostenere. Lauree di questo tipo rappresentano una sfida per le università in termini di offerta formativa per i giovani che desiderano associare una solida formazione teorica all’esercizio della professione. Riteniamo in questo modo di poter contrastare il problema dell’abbandono degli studi universitari da parte dei diplomati degli istituti tecnici e professionali che si trovano ad affrontare percorsi non modulati rispetto alla loro formazione scolastica tradendo le loro aspirazioni reali”.
In attesa dell'esito parlamentare, all'inizio di questo anno accademico in Italia sono state avviate tre esperienze ispirate alla proposta di legge, con le Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Siena, di San Marino e dell’ateneo telematico Uninettuno. Un percorso reso possibile grazie alla collaborazione degli Istituti Tecnici CAT locali e ai Collegi Provinciali dei Geometri, che rappresenta una delle caratteristiche principali della riforma e offre una risposta alle esigenze di molte famiglie italiane: la possibilità di assicurare un alto livello di scolarità ai ragazzi impossibilitati a proseguire gli studi universitari fuori sede.