Dal punto di
vista del reddito conseguito il 2021 è stato un anno memorabile per tutti i
professionisti dell’area tecnica che operano nell’edilizia. In base ai dati pubblicati
nei bilanci delle rispettive Casse di previdenza ingegneri, architetti,
geometri, periti industriali hanno recuperato i livelli prepandemia, grazie al
cosiddetto effetto Superbonus 110.
La categoria
dei geometri è quella che ha ottenuto il miglior risultato passando dai 22 mila
euro del 2020 ai 32 mila euro del 2021, con un balzo del 44%. E facendo il
confronto con il 2019, i redditi sono cresciuti del 39% nel triennio.
Per tutte le
categorie di professioni nel complesso, i redditi 2021 hanno registrato in
media un +33,2% rispetto al 2020. Il reddito degli architetti è cresciuto in un
anno di oltre 8mila euro, quello dei periti industriali e degli ingegneri di
10mila. Questi ultimi sono quelli che guadagnano di più in assoluto, con oltre
44mila euro nel 2021.
Il confronto
pre pandemia è positivo per tutti: in media nell’area l’incremento dei redditi
2021 rispetto al 2019 è del 27,8%. Gli ingegneri crescono del 26% tra il 2019 e
il 2021 e gli architetti del 28%.
Ora però per il 2023 tutte le categorie devono affrontare una fase più complicata: gestire il décalage del Superbonus 110% e la stretta sulla cessione del credito. Riferisce al Sole24 Mirco Mion, presidente di Agefis: “Gli incentivi hanno coinvolto anche professionisti singoli, senza studi strutturati che non saranno in grado di riconvertirsi ad esempio sui lavori complessi del Pnrr. Temo quindi che non vedremo una stagione simile per i prossimi tre-cinque anni”.