di Franco Metta
Il prossimo 31 maggio scade il termine entro cui gli utenti non domestici, quindi sostanzialmente le imprese, devono comunicare la scelta di avvalersi, dal 1° gennaio 2022, del servizio di gestione rifiuti urbani da parte del Comune o, in alternativa, di un operatore privato. In assenza di tale comunicazione, si considererà confermata la volontà di restare con l’operatore pubblico. La scadenza del termine, fissata con la conversione in legge del decreto Sostegni di marzo, viene oggi ricordata in una nota da Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi.
Il diritto per le utenze non domestiche di conferire al di fuori del servizio pubblico la gestione dei rifiuti urbani, beneficiando, con attestazione di avvio al recupero degli stessi, di una riduzione della quota variabile della TARI rapportata alla quantità dei rifiuti conferiti (art. 238, comma 10 del TUA), deriva dall’attuazione del pacchetto europeo di misure sull’economia circolare, il D.Lgs. n. 116/2020 che ha apportato una serie di modifiche al D.Lgs. n. 152/2006 c.d. “Testo unico ambiente”.
Per gli anni successivi al 2021, invece, la facoltà di scelta dovrà avvenire entro 30 giugno di ogni anno, con efficacia a partire dall’anno successivo a quello in cui la richiesta sarà stata presentata.