Lunedì 1° maggio, primo pomeriggio, al
termine del consiglio dei Ministri n. 32, diversi siti online hanno ripreso il
comunicato del ministero dell’Economia e delle Finanze a proposito delle novità
sui fringe benefit: “Il decreto prevede 142 milioni nel 2023 per innalzare
fino a 3 mila euro la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali
per tutti i lavoratori dipendenti con figli minori”.
La notizia, riportante la clausola figli minori, è stata poi ripresa anche dal nostro sito e nelle rassegne stampa Tv del giorno successivo.
Nel frattempo sempre il primo maggio veniva pubblicato il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi che riporta invece un'informazione differente: “Si conferma l’incremento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per il 2023, esclusivamente per i lavoratori dipendenti con figli a carico”. Nell’attesa di vedere pubblicato il Decreto Lavoro del 1° Maggio in Gazzetta Ufficiale, tendenzialmente dovremmo fare maggiore affidamento sulla clausola riportata nel comunicato stampa piuttosto che dalle dichiarazioni raccolte dai media.
Tuttavia il “pasticcio mediatico” è
stato fatto.
Si consideri infine che rispetto al provvedimento del Dl Aiuti quater del 18
novembre 2022 che innalzava la soglia dei fringe benefit a 3 mila euro per
il 2022 per tutti i dipendenti “indistintamente”, Il Decreto Lavoro del 1°
Maggio risulta sicuramente meno generoso, escludendo infatti dai
beneficiari i lavoratori senza figli.