Il territorio italiano è fortemente esposto ai rischi geologici. Per questo, la conoscenza della geologia, nell'ottica di una efficace e consapevole azione di prevenzione, è un elemento di significativa importanza.
Cos'è la Geologia? Quali sono i rischi geologici a cui è esposto il mio territorio? La mia casa è sicura? La strada che percorro ogni giorno per andare al lavoro è sicura? Il mio Comune ha un piano di protezione civile? Conosco i corretti comportamenti da assumere in caso di un evento geologico che colpisca il luogo in cui vivo, lavoro o transito abitualmente? Sono alcune delle domande che ogni persona si dovrebbe porre. Al fine di promuovere la figura del geologo, e soprattutto di stimolare l'interesse di ogni cittadino e di ogni comunità verso i rischi geologici e verso i temi dell'autoprotezione, il Consiglio nazionale dei geologi lancia su tutto il territorio italiano l'iniziativa “I Geo-rischi, li (ri) conosco, mi difendo”.
Si tratta di un evento a carattere divulgativo, che si svolgerà domenica 6 settembre 2015 in contemporanea nelle piazze delle maggiori città italiane con l’obiettivo di far comprendere alla cittadinanza l’importanza della conoscenza geologica del territorio. Attraverso l’esposizione di carte geologiche, di immagini degli eventi geologici del passato, di strumenti di indagine e di studio di cui si dota il geologo, oltre che di laboratori didattici, si stimolerà l’interesse verso le tematiche connesse alla Geologia, ai rischi geologici e alle corrette azioni di prevenzione che ogni persona dovrebbe conoscere.
L’auspicio è che da questa iniziativa, complementare ad altre campagne di sensibilizzazione svolte dalle diverse componenti del sistema di protezione civile, possano nascerne altre finalizzate a costruire la popolazione resiliente del futuro.
COSA FA IL GEOLOGO? Il geologo osserva e studia il pianeta Terra, dalla sua composizione ai meccanismi che la modificano. La geologia è di fondamentale importanza per la comprensione dei processi di evoluzione della superficie terrestre e, quindi, per la previsione e la prevenzione dei pericoli geologici (terremoti, frane, alluvioni, eruzioni vulcaniche), per la corretta pianificazione del territorio, per la soluzione di problemi ambientali che riguardano il sottosuolo e le acque superficiali e sotterranee, per l’individuazione e la valutazione delle risorse naturali (petrolio, acqua, gas, minerali, etc.). Inoltre, fornisce un valido contributo nella progettazione di strade, gallerie, dighe, e nella costruzione degli edifici.
La peculiarità del geologo è l’attitudine ad osservare il territorio leggendone le caratteristiche e le tendenze evolutive che si manifestano mediante i fenomeni naturali come frane, terremoti, alluvioni, che causano, laddove tali fenomeni colpiscono le zone urbanizzate, rischi per le popolazioni che in quei luoghi vivono, lavorano o transitano.
Le carte geologiche sono il prodotto della rappresentazione dei diversi tipi di rocce, che caratterizzano il territorio e che ne condizionano la sua evoluzione. Con colori convenzionali, si indicano la classificazione del tipo di rocce e anche l'età.
Ulteriori elementi connessi all’evoluzione del territorio sono rappresentate nelle carte geotematiche e di sintesi (Geomorfologiche, idrogeologiche,… pericolosità, rischio). Gli strumenti di indagine geologica consentono al geologo di approfondire le conoscenze del sottosuolo analizzandolo in profondità e valutandone i comportamenti.
I RISCHI GEOLOGICI IN ITALIA. I rischi per il territorio italiano vengono dalla natura, ma ancor più dall’azione dell’uomo. Secondo l’Annuario dei dati ambientali 2014-2015, presentato di recente dall’Ispra, nel 2014 si sono verificati 211 eventi di frana importanti, che hanno causato complessivamente 14 vittime e danni alla rete stradale e ferroviaria. Le Regioni più colpite sono state Liguria, Piemonte, Toscana, Veneto, Campania, Lombardia e Sicilia.
La stima della popolazione esposta a rischio alluvioni in Italia è pari a 8.600.000 abitanti nello scenario di pericolosità idraulica media (tempo di ritorno fra 100 e 200 anni), mentre i beni culturali esposti al medesimo rischio sono circa 28.500 e circa 7.100 le strutture scolastiche.
Il rischio sismico si concentra nella parte centro-meridionale della Penisola, lungo la catena montuosa appenninica, in Calabria e Sicilia ed in alcune regioni settentrionali, come il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale. La popolazione che vive in aree ad elevato rischio sismico è di circa 24 milioni di abitanti, che vivono nel 46% degli edifici.
L’Italia è altresì fortemente esposta al rischio delle eruzioni vulcaniche. I vulcani attivi, caratterizzati da eruzioni frequenti, sono l’Etna e lo Stromboli. I vulcani quiescenti, la cui ultima eruzione è avvenuta negli ultimi 10 mila anni, sono: Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Lipari, Vulcano, Panarea, Isola Ferdinandea e Pantelleria. I vulcani sottomarini, alcuni dei quali attivi (Marsili, Vavilov e Magnaghi ), sono concentrati nel Mar Tirreno e nel canale di Sicilia.