In occasione della prossima Giornata della Memoria l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino ricorda i sei colleghi concittadini che sono stati deportati e assassinati nei lager nazifascisti perché considerati “di razza ebraica”. Questo è il dato più drammatico emerso dal riordino scientifico, affidato a un team di ricercatori dell'Istoreto - Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” tra il 2016 e il 2017, di un’importante serie documentale presente all’interno dell’archivio dell’Ente, quella dei cosiddetti “Fascicoli personali chiusi”, costituita da documenti intestati a ingegneri iscritti all’Ordine a partire dal 1926.
La ricorrenza è anche l’occasione per annunciare una serie di iniziative attinenti che verranno sviluppate nel corso dell’anno e che saranno oggetto di tre specifici eventi aperti al pubblico, a cura del ricercatore e archivista Cristian Pecchenino: la costituzione di un database relativo agli ingegneri iscritti agli Ordini vittime delle leggi razziali in Piemonte; uno studio di rilievi statistici e case study inerenti all’attività professionale e alla partecipazione istituzionale e a forme di mobilitazione politica degli ingegneri iscritti all’Ordine sabaudo tra le due guerre; un approfondimento su Ugo Fano, collega vittima della Shoah, protagonista della storia di Torino della prima metà del ‘900 oggi dimenticato.
Un database apposito
Il primo progetto vuol dar vita a un database che affianchi dati e documenti già raccolti in relazione all’applicazione e alle conseguenze delle leggi razziali su carriere professionali e vite degli ingegneri iscritti all’Ordine di Torino e provincia ad analoghe serie documentali e di dati da raccogliere presso altri Ordini piemontesi.
Parallelamente è prevista la digitalizzazione dei rispettivi Albi coevi, documenti a stampa e non propriamente d’archivio, tanto ricchi di dati biografici e professionali quanto spesso difficili da reperire nel contesto bibliotecario nazionale. Un prodotto digitale con focus tematico altamente specializzato che, per quanto noto, andrà a costituire un quid novi nel panorama delle risorse oggi disponibili per gli studiosi del periodo in oggetto come per tutta la cittadinanza. Un format che potrebbe eventualmente anche essere ripetuto in altri contesti regionali e anche in sede nazionale.
Un progetto di valorizzazione in chiave cross-archival research
La seconda iniziativa prevede la verifica sistematica della presenza dei nominativi degli ingegneri membri dell’Ordine all’interno di due database di particolare rilievo per la storia della partecipazione politica a Torino e in Piemonte nel periodo considerato: la banca dati “Pnf - Federazione di Torino”, presso l’Archivio di Stato di Torino, e la banca dati del Partigianato piemontese, presso l’Istoreto (i cui dati andrebbero poi ulteriormente interfacciati con i documenti del portale nazionale “Partigiani d’Italia”, curato dalla Direzione Generale Archivi - Istituto Centrale per gli Archivi - Scuola Normale Superiore). Un progetto di valorizzazione in chiave cross-archival research, per far luce sull’eventuale partecipazione politica tra i membri dell’Ordine in una fase storica complessa e critica per destini individuali e collettivi.
La dimensione seriale-statistica di questi rilievi sarà inoltre integrata con la ricostruzione di alcuni profili biografici individuali ritenuti di particolare interesse.
Una ricerca sulla figura di Ugo Fano
Il terzo progetto consiste in un’articolata ricerca sulla figura di Ugo Fano, ingegnere, imprenditore, esponente dell’imprenditoria associata, organizzatore di cultura, uomo delle istituzioni e filantropo.
Amministratore della Unione Subalpina di Assicurazioni, alla guida dell’Impresa Ugo Fano&C. (poi Fonderie Subalpine), AD e Direttore Generale della Nebiolo (per quest’ultima fu anche, come ingegnere, l’ideatore e il realizzatore dello stabilimento di via Bologna), fu anche membro della Giunta esecutiva dell’Unione Industriale di Torino e Presidente dell’AMMA, oltre ad altri numerosi incarichi istituzionali.
Dopo l’emanazione delle leggi razziali seguirono per Fano l’esclusione dai ranghi dell’Ordine, l’abbandono forzato di tutte le cariche e funzioni pubbliche, un primo arresto nel 1939, un successivo processo (1942) e un definitivo arresto nel 1943. Trasportato ad Auschwitz, vi morì meno di due mesi dopo, il 30 gennaio 1944.
“Dallo scorso anno, nei locali dell’Ordine di via Giolitti 1, all'interno di una bacheca, sono esposti alcuni estratti dell’archivio storico che documentano questo triste periodo di discriminazioni: un arredo che risulta essere una vera e propria pietra d’inciampo visiva e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, in questi documenti”, ricorda il Vice Presidente Vicario, Fulvio Giani.
“Le attività in programma per il 2024 testimoniano nuovamente la volontà dell’attuale Consiglio dell'Ordine torinese di conservare la memoria e di tramandare la conoscenza di questa importante indagine, in modo che la professione dell’ingegnere possa sempre essere esercitata nel rispetto dei diritti umani", conclude il Presidente, Giuseppe Ferro.