Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri esprime “il più profondo cordoglio alla famiglia di Giulia Cecchettin, barbaramente uccisa dall’ex fidanzato nei giorni scorsi. Questo triste avvenimento colpisce in maniera particolare la categoria degli ingegneri”. Com’è noto, infatti, Giulia è andata incontro alla tragedia poche ore prima di discutere la sua tesi di laurea in ingegneria biomedica.
Il Consiglio Nazionale “è da sempre impegnato nella valorizzazione delle donne nell’ingegneria italiana attraverso numerose iniziative, quali ad esempio “Ingenio al femminile”. Crede fermamente nel ruolo imprescindibile che le donne svolgono nella società, in particolar modo nel mondo del lavoro, ed è impegnato a rafforzarlo. Condanna fermamente il femminicidio, un crimine disgustoso che, oltre a violare ogni elementare principio del vivere comune, rende la nostra società meno civile e più povera.
Oggi gli ingegneri italiani avvertono un vuoto. Giulia sarebbe diventata un ingegnere biomedico e, oltre a realizzare sé stessa, avrebbe dato il suo contributo all’ingegneria e alla società italiana, grazie alle sue competenze e alla sua passione. Un contributo perduto per sempre.”, conclude il CNI.
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