A cosa prestano attenzione gli architetti nella progettazione di una zona doccia? Quanto è importante il design e quali caratteristiche non devono mancare? Con l’aiuto di uno studio a campione Kaldewei ha scoperto che per gli architetti il primo criterio da tenere presente nella realizzazione di una doccia a filo pavimento è la sicurezza costruttiva: nove intervistati su dieci classificano la sicurezza costruttiva come “molto importante”. Inoltre, nella scelta delle soluzioni più adatte per il bagno, rivestono un ruolo decisivo anche la facilità della pulizia del prodotto e del materiale. Lo studio mostra come, secondo il giudizio degli architetti, un piatto doccia in acciaio smaltato soddisfi al meglio queste esigenze, mentre le zone doccia piastrellate non risultano del tutto convincenti.
Docce a filo pavimento, le più utilizzate
La tendenza generale verso l’impiego di docce a filo pavimento è confermata anche dalle statistiche: per le docce, nelle abitazioni di proprietà gli architetti ed i progettisti puntano sulle soluzioni a filo pavimento in quattro casi su cinque. Ed anche nell’edilizia plurifamiliare si progettano docce a filo pavimento ormai in un immobile condominiale su due.
I principali criteri: tenuta ermetica, proprietà antiscivolo ed igiene
Per la realizzazione delle zone doccia a filo pavimento gli architetti ed i progettisti desiderano innanzitutto soluzioni sicure: la lunga tenuta ermetica è considerata “molto importante” o “importante” dal 99% degli intervistati, mentre per le proprietà antiscivolo e la stabilità il dato è del 96%. Viene inoltre dato grande valore ai materiali igienici e facili da pulire, che mantengono nel tempo un piacevole aspetto estetico. Criteri che risultano particolarmente importanti anche per i decision maker dell’edilizia alberghiera ed abitativa. Gli argomenti legato all’estetica, come il design o la varietà di dimensioni e di colori, sono invece meno rilevanti.
L’acciaio smaltato soddisfa i requisiti evidenziati dagli architetti
La risposta degli architetti su quale sia il materiale ideale per una doccia a livello pavimento è stata chiara: gli intervistati ritengono che la maggior parte dei criteri sia soddisfatta dai piatti doccia smaltati. Dal loro punto di vista, sono punti a favore dei piatti doccia in acciaio smaltato soprattutto l’igiene e la facilità della pulizia del materiale, oltre che l’affidabilità della tenuta ermetica.
Una zona doccia piastrellata soddisfa invece il criterio fondamentale della “tenuta ermetica” solo per il 2% degli studi architettonici intervistati. Anche dal punto di vista dell’igiene e della facilità della pulizia la doccia piastrellata ottiene un risultato solo del 5%, molto peggiore di quello dell’acciaio smaltato (15%). Il motivo potrebbe risalire ad esperienze poco piacevoli affrontate in passato, con infiltrazioni di umidità o fughe incrostate di sporco, in entrambi i casi con elevati costi per risolvere il problema.
Utilizzato per l’intero bagno
Per quanto riguarda l’allestimento completo della stanza da bagno – dalla doccia alla vasca da bagno e al lavabo – gli studi di architettura vedono ulteriori vantaggi nell’impiego dell’acciaio smaltato: per il 77% degli intervistati una caratteristica preziosa è la stabilità mentre per il 60% lo è la durata del materiale. Associano inoltre all’acciaio smaltato un’eccezionale robustezza e durevolezza. Oltre alla facilità della pulizia, il materiale garantisce bagni attraenti e senza tracce di usura per decenni. Grazie a questi convincenti argomenti, gli architetti ed i progettisti preferiscono l’acciaio smaltato sia per l’allestimento delle docce a filo pavimento che per l’intera dotazione del bagno.
Sullo studio
Il dipartimento Ricerche di mercato della Heinze GmbH ha svolto una ricerca commissionata da Kaldewei per individuare i criteri considerati importanti dagli architetti nella progettazione di un’area doccia a filo pavimento ed i materiali che preferiscono per realizzarla. Sono stati intervistati 213 studi di architettura tedeschi. L’indagine è stata svolta on-line mediante un questionario standardizzato. Il periodo di raccolta dei dati è stato dal 16 dicembre 2015 al 18 gennaio 2016.