Il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha analizzato i dati sugli iscritti all’albo degli Ingegneri al 1 gennaio 2018.
I dati relativi al numero di iscritti agli Ordini degli Ingegneri continuano, anche nel 2018, ad evidenziare un trend positivo, sebbene l’Albo professionale abbia perso molto “l’appeal” posseduto fino a qualche anno fa. Da tempo il tasso di crescita, tra un anno e l’altro, si mantiene al di sotto dell’1% (0,5% ad inizio 2017 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente e 0,3% ad inizio 2018), nonostante il numero annuo di laureati in ingegneria si mantenga su livelli piuttosto elevati.
Uno degli effetti di tale dinamica è il costante innalzamento dell’età media degli iscritti, passata infatti dai 48,8 anni del 2017 ai 49,4 anni del 2018. Risulta ovviamente in calo la quota di chi ha meno di 30 anni, passata dal 15,1% del 2017 all’attuale 13,8%, mentre nel 2016 superava il 19%. L’unico fenomeno positivo è l’incremento del numero di donne iscritte all’Albo: esse sono 35.580 e rappresentano quasi il 15% del totale degli iscritti, a fronte del 14,5% del 2017.
Il maggiore incremento di iscritti si registra presso gli Ordini delle province meridionali ed in alcune aree del Centro Italia, mentre risulta considerevolmente più debole la dinamica rilevata presso gli Ordini del settentrione.
La scelta dell’Albo appare ormai prerogativa dei soli ingegneri del ramo civile-edile, tanto che, considerando solo i laureati del nuovo ordinamento (che possono accedere ad un solo settore dell’Albo), la quota di iscritti al settore civile ed ambientale è pari a quasi il 70% degli iscritti alla sezione A e al 56,2% di quelli della sezione B riservata ai laureati di primo livello. Sezione, quest’ultima, che continua a non costituire uno sbocco particolarmente attrattivo, visto che il numero di iscritti è di poco superiore ai 10mila ingegneri (pari al 4,3% del totale).